A Macao tra gioco d’azzardo e saune-bordello

27/10/2011 di Gianluca Longhi

Gita nelle “colonie dei bagordi” cinesi

Settima puntata del viaggio attraverso la Cina

MACAO, CAPITALE MONDIALE DEL GIOCO D’AZZARDO – Dopo due puntate dedicate alla capitale, l’aereo mi conduce nel profondo sud della Cina, in una meta obbligata per gli amanti di tutto ciò che è vietato nel resto della Repubblica Popolare, a cominciare dal gioco d’azzardo. Avete una settimana da dedicare ad Hong Kong: Macao merita una gita? Di quanti giorni? Non più di uno, a meno che non siate collezionisti di timbri sul passaporto, giocatori incalliti o semplicemente desiderosi di farvi vezzeggiare da russe e taiwanesi da favola in lussuose saune-bordello. Ok, potete starci anche una settimana, ma non si tratta certo di una vacanza economica! A Macao c’è un aeroporto, ma di solito si arriva con il ferry da Hong Kong, efficiente, puntuale e confortevole, che fa la spola tra Kowloon (o l’isola di Hong Kong) e Macao 24 h su 24. C’è anche un servizio navetta di elicotteri, per facoltosi spendaccioni che vogliono atterrare a Macao emulando degli esosi miliardari russi. I comuni mortali giungono in un’ora di navigazione in questa regione amministrativa speciale cinese fino al 1999 sotto il dominio portoghese e ora libera di prosperare grazie a ciò che è severamente proibito in Cina. La moneta locale è la Pataca, ma potete benissimo fare acquisti e puntate al casinò con i dollari di Hong Kong.

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