Uno scandalo che scuote la reputazione del Ninoy Aquino International Airport e quella delle Filippine, la scoperta che gli addetti ai bagagli dello scalo della capitale erano impegnati nell’estorsione e nella truffa ai danni dei viaggiatori in transito.
L’aeroporto della capitale filippina era finalmente riuscito ad uscire dalla top ten dei peggiori aeroporti del mondo, classifica che l’aveva visto vincitore nel 2011 e nel 2013 e questa storiaccia non ci voleva, dopo i robusti investimenti spesi da Manila per ingrandirlo con un nuovo terminal (in copertina) e migliorare ambienti e servizi esistenti. Questa volta a tradire è stato l’elemento umano ed è sperabile che l’intervento della giustizia possa metter fine al fenomeno denunciato.
Pare infatti che all’interno dello scalo funzioni un racket del quale fanno parte gli addetti ai bagagli e presumibilmente membri della sicurezza, che si sono organizzati per infilare proiettili nei bagagli di inconsapevoli turisti, che poi vengono «scoperti» e diventano motivo di richieste di denaro che non si possono rifiutare, pena trovarsi alle prese con il sistema penale filippino. Diversi sono stati denunciati e hanno dovuto per questo farsi diversi giorni di prigione.
Il sistema sembra applicato indifferentemente a filippini e stranieri, Time cita i casi di un locale e di un giapponese, e la sua scoperta ha fatto infuriare diversi parlamentari, che ora chiedono una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza, oltre a spingere sugli inquirenti perché stronchino il fenomeno. La questione dell’immagine dell’aeroporto della capitale è fondamentale per un paese che punta molto sul turismo.