Il video del piccolo jihadista di quattro anni con il Kalashnikov
03/02/2014 di Redazione

Un video pubblicato su YouTube mostra un bambino indottrinato dallo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) che inneggia al massacro degli infedeli.
Lo hanno identificato con il nome di Abu Bakr e sarebbe un babino arruolato tra le fila dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), la formazione più che estremista che imperversa tra Iraq e Siria. Il bambino dice di essere uzbeko, nel video appare mentre spara con un Kalashnikov, inneggia ad Allah e poi si offre alla telecamera per un’intervista, nella quale annuncia agli infedeli che saranno massacrati.
UNO STILE UNICO – Un video del quale non è stata accertata l’autenticità, ma che ben rappresenta sia l’estremismo un po’ ottuso dell’ISIL, che il ricorso all’arruolamento di minori. Abu Bakr non è certo schierato in combattimento, si capisce dalla fatica che fa a sparare i due colpi che si vedono nel video, ma ci sono diversi adolescenti tra le fila dell’ISIL, in parte importati come volontari e in parte coscritti a forza tra Siria e Iraq.
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TUTTI CONTRO L’ISIL – Un estremismo che ha spinto le altre forze ribelli che fanno la guerra ad Assad a dichiarare guerra anche all’ISIL, tanto sgradito che ieri il comando generale di al Qaeda ha negato qualsiasi legame con lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) e certificato come qaedista solo Jabat al-Nusra. La dichiarazione è stata diffusa domenica e ribadisce una precedente le capo del gruppo, Ayman al-Zawahiri, che poche settimane fa aveva ordinato all’ISIL di sciogliersi e di andarsene in Iraq.
LA SCONFESSIONE QAEDISTA – Dice il comunicato: «Al-Qaeda annuncia che non è legata all’o Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, non è stta informata della sua creazione e non l0ha accettata». E continua dicendo che l’ISIL: «Non è parte di al Qaeda, non ha legami con essa, e al Qaeda non è responsabile per le sue azioni. Esprimiamo fermamente la nostra disapprovazione per le a sedizione tra le fila jihadiste in Siria e per il sangue che è stato sparso da ogni fazione.»
LA LOTTA PER L’EGEMONIA – Nelle settimane scorse l’ISIL ha preso il controllo di Raqa, unico capoluogo di provincia ancora in mano ai ribelli siriani, imponendo la loro versione della Sharia agli abitanti e uccidendo chi si opponeva,compresi i membri di altre formazioni ribelli. Un tentativo d’imporre la propria egemonia che ha scatenato la reazione compatta delle altre formazioni che combattono il regime di Assad.