Albano e la storia del cancro sconfitto
19/03/2014 di Ferma Restando
Due anni fa la notizia: Al Bano ha un tumore. E oggi il suo racconto da volontario della Lilt della sua lotta contro il cancro. Il cantante ne parla al Messaggero, e parte raccontando della diagnosi effettuata da un suo amico medico:
«Sì, con Vincenzo ci conosciamo dai primi anni Sessanta. Abbiamo fatto strade diverse ma non ci siamo persi. Eè stato lui a farmi pensare a una “revisione”. E così, a Milano, al San Raffaele dove conoscevo bene don Verzé, il professor Patrizio Rigatti, chirurgo urologo, due anni fa mi dette la notizia».
Il primo pensiero?
«Gli chiesi se potevo operarmi un mese dopo. Volevo andare al Festival di Sanremo nel 2011. La mia canzone, “Amanda è libera”, aspettava quel palco. Mi resi conto che partecipare mi avrebbe aiutato anche a contrastare la malattia che mi ritrovavo ad affrontare ».
A Sanremo andò, vero?
«Sì, sì. Ebbi il permesso, detti tutto me stesso e arrivai terzo. Una canzone,un successo». Poi il ricovero, a chi ha chiesto aiuto appena saputa la diagnosi? «Ne ho parlato subito con mio fratello Franco. In questi momenti hai bisogno della famiglia vicino. Se si ammala uno si ammalano tutti, va detto. Poi ho spiegato la situazione ai miei figli grandi».
Paura?
«Mi sentivo impreparato a quella lotta, ma dovevo assolutamente trovare le energie. Non potevo soccombere, né con la testa né con il corpo. Nonostante l’aggressione che avevo subito».
E ci è riuscito visto che dice di aver vinto 1 a 0, vero?
«La mia reazione è stata di rispondere “non c’è posto per te, ti fregherò”».
Combatte ancora?
«Combatto controllandomi sempre. Stando attendo ai bisogni del mio organismo. Un esercizio difficile per molti, una volta anche perme. Ora invece credo che sia un obbligo se vogliamo andare avanti e anche aiutare gli altri».