Le vacche non pascolano mai e per Parmigiano Reggiano non è un problema | VIDEO
27/11/2017 di Donato De Sena
Le vacche non pascolano mai e per Parmigiano Reggiano questo non rappresenta un problema. È quanto emerge dopo una video inchiesta realizzata la scorsa estate da Ciwf Italia in 9 allevamenti che forniscono il latte ai produttori del noto formaggio prodotto in Emilia e anche ai consorzi di Grana Padano. Le immagini hanno mostrato animali smagriti e portati al limite delle loro possibilità, sovrasfruttati. In alcuni casi zoppi, con lesioni o costretti a camminare tra i propri escrementi. Dei nove allevamenti uno era biologico. E nessuno portava le vacche al pascolo.
LEGGI ANCHE > L’allevamento intensivo di maiali che ha inquinato un torrente a Marsciano
VACCHE DI GRANA PADANO E PARMIGIANO REGGIANO MAI AL PASCOLO
Nelle stalle visitate – spiega la video inchiesta di Compassion in World Farming, associazione che si batte per il benessere animale – «le vacche da latte passano tutta la loro breve vita al coperto facendo una sola cosa: produrre latte. Per le vacche delle eccellenze del Made in Italy il pascolo è un miraggio e gli animali sono confinati in capannoni coperti. Abbiamo trovato animali con ferite, lesioni ed escoriazioni dovute box e strutture inadeguate che li costringono nei movimenti. Vacche sovrasfruttate, esauste, tanto che alcune fanno fatica a camminare. Moltissime di loro sono scheletriche con ossa in evidenza. Selezionate geneticamente, producono latte in quantità innaturali. Trattate come macchine da latte queste vacche non calpestano mai l’erba dei pascoli». E ancora: «Le vacche da latte degli allevamenti di Grana Padano e Parmigiano Reggiano vengono nutrite anche con soia ogm. Le vacche sono erbivori ruminanti, fatti per brucare erba nei pascoli».
Un portavoce di Parmigiano Reggiano ha risposto all’investigazione confermando che nel disciplinare di produzione del formaggio non c’è nessuna menzione del benessere animale, perché non influirebbe, se non marginalmente, sulla qualità del prodotto. Il portavoce ha anche aggiunto che gli allevatori tengono molto al benessere animale e che è in fase di avvio un protocollo per attuare standard minimi di benessere animale. La qualità della vita delle vacche – ha commentato Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia, non è tenuta in conto da chi produce il Parmigiano. «Siamo certi che i consumatori non la pensino ugualmente. Le vacche meritano una vita degna di essere vissuta e il benessere animale è parte imprescindibile della qualità dei prodotti». L’inchiesta sui consorzi di Grana e Parmigiano ha fatto il giro del mondo, ripresa in Colombia, Finlandia, Francia. Le immagini hanno conquistato pochissima attenzione proprio in Italia, il Paese delle eccellenze alimentari, il Paese dove sono state registrate.
(Foto da video di Ciwf)