Imperia, l’altalena per disabili chiusa dalle mamme dei bambini «normodotati»

10/07/2017 di Redazione

Altalena speciale per disabili chiusa a Imperia per la rivolta delle mamme dei bambini normodotati. La denuncia di Michela Aloigi per la chiusura del gioco utilizzato da suo figlio Matteo è diventata rapidamente virale su Facebook. L’altalena è stata chiusa a causa della sua presunta pericolosità. Il gioco, installato da pochi mesi in un parco di Imperia, è stato costruito per disabili, quindi è più pesante rispetto a un’altalena normale, e diverse mamme avevano denunciato come fosse pericoloso visto che era utilizzata anche da bambini senza problemi di disabilità. Ecco il messaggio che ha scritto la madre di Matteo, presidente dell’associazione  La Giraffa a Rotelle, per denunciare quanto avvenuto a Imperia.

Io e Matteo ringraziamo tutti quei cittadini che hanno fatto chiudere l’ Altalena così che i propri figli ” normodotati” possano rimanere incolumi mentre loro chiacchierano e giocano con il cellulare! O sono tranquilli tranquilli al mare poiché non hanno bisogno di aiuto o accessibilità. Noi, non vi preoccupare , andiamo a rinchiuderci a casa…….Grazie! W la civiltà!

IL VIDEO DELL’ALTALENA DI IMPERIA UTILIZZATA DA MATTEO

Il post è stato condiviso migliaia di volte. La madre di Matteo ha voluto ringraziare le persone che hanno espresso solidarietà per la sua denuncia. «Quanta solidarietà! Un grazie a tutti e vi terrò aggiornati sperando che tutto questo appoggio faccia riaprire e cosa importantissima, rispettare, giocando tutti insieme, l’ Altalena!». In un messaggio scritto per l’associazione La giraffa a rotelle, Michela Aloigi ha criticato la decisione del sindaco di Imperia e la sua indifferenza.

…….io e Matteo ci riteniamo offesi, sono sbalordita nel vedere quanta poca attenzione c’è nella persona che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, compresi quelli che come Matteo non hanno la possibilità di poter gridare o scrivere il proprio disagio, che in questo caso, un sindaco crea con azioni e parole offensive. Matteo , usa la mia “voce” e le mie azioni per avere una vita il più possibile come quella di tutti noi , la foto pubblicata è quella di un qualsiasi ragazzo, privato dell’unico gioco a cui era possibile accedere. Se al posto della foto di Matteo ci fosse stata una foto di un ventiquattrenne alto, abbronzato, muscoloso e senza sedia a rotelle, denunciando un torto subito, lei sindaco avrebbe avuto parole di disapprovazione per l’immagine postata? Caro sindaco ,lei vede le diversità, e con le sue azioni ne calca i tratti, per noi genitori, i ragazzi sono tutti ragazzi, cambiano le esigenze, quelle si, ed è per questo che a voi amministratori spetta il compito di facilitare queste esigenze. Signor Capacci, lei dice che occorre più sensibilità e rispetto per i disabili, quando proprio voi amministratori comunali con la vostra “sensibilità”, vi siete dimenticati di chiedere i fondi regionali per rendere le spiagge comunali accessibili, e sempre per la vostra “sensibilità” vi ho dovuto portare davanti al giudice di pace perché a Matteo e a tutti gli altri disabili, gli fosse riconosciuto il diritto di accedere ad una ZTL, e altri esempi non mancano…….La pericolosità di questa altalena? ne più e ne meno di quella di un’altalena tradizionale , che a tutta velocità causerebbe lo stesso un danno, all’ atto pratico, in realtà passerebbe lei sindaco o farebbe passare un bambino dietro una qualsiasi altalena in movimento?????? Volete più tutela e rispetto dei giochi e dei bambini nei parchi? Accendete le telecamere già esistenti e posizionate. Se vuole che Matteo non posti la sua foto per denunciare diritti non rispettati da chi invece dovrebbe garantirli, faccia in modo che questi stessi diritti siano rispettati sempre. Se quello che è stato fatto e detto mette in cattiva luce il sindaco di Imperia, in tutta Italia e non solo, è l’ennesima occasione per rivedere la propria coscienza e il modo di operare verso i più deboli. E’ un grosso dispiacere dover combattere sempre per una briciola di umanità.

Foto copertina: Facebook

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