Andrea Iacomini si scusa per il tweet di Unicef e denuncia: «Sto ricevendo minacce di morte»

28/12/2017 di Redazione

Imperversa la polemica per il tweet dall’account ufficiale di Unicef Italia, con cui un utente contrario allo ius soli è stato definito «idiota e fascista». «Abbiamo avuto una caduta di stile, lo riconosco», ha spiegato al Mattino il portavoce italiano dell’organizzazione, Andrea Iacomini, aggiungendo: «Devo dire però che in queste ore sto ricevendo minacce di morte per me e i miei familiari e che abbiamo semplicemente risposto ad un utente che ci aveva subissato la bacheca di insulti».

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Unicef Italia è stata duramente attaccata sui social, dopo che Andrea Iacomini ha definito il Parlamento italiano «incivile», per aver fatto naufragare la legge sullo ius soli nell’ultimo giorno di legislatura. In Senato sabato scorso mancavano i numeri persino per procedere alla discussione della misura che avrebbe garantito la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri.

IL PORTAVOCE DI UNICEF ANDREA IACOMINI SI SCUSA PER IL TWEET “IDIOTA E FASCISTA”

Il comunicato ufficiale dell’organizzazione ha suscitato polemiche politiche (Gasparri ha annunciato un’azione legale contro il portavoce italiano) e social, con le pagine Facebook e Twitter di Unicef Italia e di Andrea Iacomini prese di mira da centinaia di persone. Un utente, in particolare, è stato protagonista di un serrato botta e risposta con l’organizzazione, in cui l’ha appellata più volte «idiot». Dall’altra parte dello schermo il social media manager di Unicef Italia deve aver perso la pazienza e in un tweet ha definito «idiota e fascista» l’utente in questione.

Il cinguettio ha fatto inasprire la bufera contro l’organizzazione, scatenando una vera e propria pioggia di insulti, anche pesanti. E – come rivela Andrea Iacomini al Mattino – anche minacce di morte nei suoi confronti. Il portavoce, pur chiedendo scusa per il tweet inappropriato, tiene a spiegare da cosa è stato scaturito:

«Abbiamo sbagliato, ma sono mesi che cerchiamo di documentare con dati le nostre battaglie anche in maniera aspra. Spesso avendo riscontri di persone che prendono atto e ci chiedono scusa. C’è una pagina sui social composta da 130mila utenti che ci attacca continuamente, erano le 2 di notte, quella persona ci ha offeso ripetutamente chiamandoci idioti. A quel punto abbiamo perso le staffe, ma non significa che tutti coloro che sono contrari allo ius soli per noi sono idioti o fascisti. Ci rivolgevamo solo a quella persona che ci ha insultati di continuo. Se però è un modo di far parlare della vicenda lo rivendico, come è stato per la Siria, lo Yemen e tanti altri casi. Bisogna far luce».

ANDREA IACOMINI: «PAROLE DETTATE DALLA DISPERAZIONE E DALL’INDIFFERENZA DI CHI CI HA ILLUSO DICENDOCI CHE AVREBBE APPROVATO LO IUS SOLI»

Per quanto riguarda i suoi commenti dopo la mancata approvazione dello ius soli, Iacomini spiega: «Se ho contribuito ad alzare i toni me ne scuso, ma l’ho fatto per focalizzare l’attenzione sugli 800mila bambini che non avranno la cittadinanza. Sono state parole dettate dalla disperazione e dall’indifferenza di chi ci ha illuso dicendoci che avrebbe approvato lo ius soli». E prosegue: «Ci era stato detto fino al giorno prima della calendarizzazione in aula che lo ius soli era una battaglia di civiltà. Quindi, di conseguenza, non approvarlo è stato incivile». Infine Andrea Iacomini si chiede: «Perché il Pd ha portato il provvedimento in Senato se non aveva i numeri? Così si dicono bugie agli italiani».

 

 

Foto copertina: ANSA / UFFICIO STAMPA UNICEF

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