Angela Merkel fa la guerra alla candidatura di Martin Schulz

13/05/2014 di Andrea Mollica

A meno di due settimane dalle elezioni europee i conservatori tedeschi di Angela Merkel hanno un obiettivo, ovvero frenare la corsa di Martin Schulz verso la presidenza della Commissione europea. Il partito della cancelliera sta inasprendo la campagna elettorale contro l’Europa a guida socialista, nonostante l’attuale coalizione di governo con la Spd, e vuole impedire che Schulz guidi la prima sessione dell’Europarlamento dopo lo svolgimento delle elezioni.

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MERKEL CONTRO SCHULZ – Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung rivela come in questa ultima fase di campagna per le elezioni europee il fronte conservatore guidato dalla cancelliera Angela Merkel stia adottando una doppia strategia al fine di impedire l’avvento di Martin Schulz alla Commissione europea. Il candidato del Pse è da tempo criticato per come stia utilizzando il suo ruolo di presidente dell’Europarlamento a scopi elettorali personali, e la Merkel avrebbe imposto l’esclusione di Schulz dalla prima riunione dell’Europarlamento dopo le elezioni del 25 maggio che si svolgerà due giorni dopo, il 27 maggio. In quell’occasione si incontrerà la capigruppo dell’attuale Parlamento, per discutere del risultato. Un incaricato dell’Europarlamento dovrà poi riferire l’esito della discussione al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che la sera del 27 dovrà guidare la discussione dell’organismo che riunisce i capi di stato e di governo dei 28 paesi membri dell’UE.

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NIENTE GUIDA A SCHULZ – Süddeutsche Zeitung rimarca come la Cdu-Csu, su impulso della stessa Angela Merkel, consideri ormai già acquisito che sia Joseph Daul, l’attuale capogruppo del Ppe, l’europarlamentare incarico di riferire a Van Rompuy. Secondo l’entourage di Martin Schulz dovrà però essere lo stesso candidato del Pse alla presidenza della Commissione UE, in qualità di presidente dell’Europarlamento, a svolgere l’incarico di rappresentante dell’assemblea legislativa nella discussione con il presidente del Consiglio europeo. Una posizione che il centrodestra tedesco ritiene inaccettabile, visto il coinvolgimento personale di Schulz in una discussione che dovrà portare alla nomina dell’incarico a cui si è candidato l’esponente della socialdemocrazia. Angela Merkel era intervenuta personalmente per impedire che ciò accadesse, a dimostrazione, secondo il quotidiano tedesco, della sua crescente ostilità alla presidenza di Martin Schulz. L’inasprimento dei toni contro l’Europa a guida socialista sta caratterizzando l’attuale fase della campagna elettorale della Cdu e sopratutto della Csu, i due partiti democristiani che sostengono il terzo governo Merkel insieme alla Spd.

DECISIONE AL CONSIGLIO EUROPEO – Per la cancelleria l’indicazione del presidente della Commissione spetta esclusivamente, o quasi, al Consiglio Europeo, così da affidarla alla volontà dei governi dei paesi membri UE. Una posizione che si scontra con l’attuale volontà espressa da tutti i candidati a quest’incarico, compreso il popolare Jean-Claude Juncker, che ritengono vincolante la nuova formulazione del Trattato di Lisbona. Nel 2009 è stato infatti inserito un cambiamento al Trattato sull’Unione Europea, che recita, al comma 7 dell’articolo 17.

Tenuto conto delle elezioni del Parlamento europeo e dopo aver effettuato le consultazioni appropriate, il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone al Parlamento europeo un candidato alla carica di presidente della Commissione.

Per la Merkel la considerazione del risultato elettorale non deve essere vincolante, al fine di non ostacolare le trattative tra gli stati, che riguarderanno l’intera partita degli incarichi di vertice, dove sarà fondamentale il fattore della nazionalità. La cancelliera, che governa con la Spd, non vuole cedere il più importante incarico dell’UE ai suoi alleati, anche per non pregiudicarsi il ruolo della Germania per altri ruoli apicali delle istituzioni comunitarie. L’incarico più importante all’interno del sistema UE della Commissione è la presidenza della Banca centrale europea, al momento affidata a Mario Draghi.

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