Sono terminate nella notte scorsa, intorno alle ore 3, le operazioni di recupero del cadavere di Antonella Favale, la donna di 31 anni, morta a Matera nel crollo della palazzina di tre piani a vico Piave. Il recupero del corpo è stato reso complicato dalla presenza di numerose macerie. Gli interventi proseguiranno in mattinata con la rimozione dei detriti lungo vico Piave, per ripristinare il transito dei veicoli lungo l’arteria.
ANTONELLA FAVALE: LA DONNA MORTA NEL CROLLO DI MATERA – Lo dicevano da settimane: «Qui crolla tutto», forse anche un po’ per allontanare la paura, ma poi quel cattivo presagio si è trasformato in realtà, una terribile realtà. I condomini di una palazzina di vico Piave, nel pieno centro di Matera, temevano la tragedia che si e’ verificata stamani, alle ore 7.40. Il bilancio è di una donna di 31 anni morta e di quattro feriti (uno grave). Vico Piave è a pochi metri dalla villa comunale di Matera, pochi passi e si entra nell’incantevole scenario dei Sassi. Gli edifici sono antichi, in alcuni casi anche ”ritoccati” dalla mano umana. Al pianterreno dello stabile sono stati di recente effettuati dei lavori per realizzare una pizzeria, a cui il condominio si è sempre opposto e che il Comune dice di non aver mai autorizzato. I residenti hanno riferito che da quando erano cominciati quei lavori si erano create delle profonde crepe nei muri: i sopralluoghi pero’ avevano escluso i pericoli. Questa tuttavia e’ una delle principali ipotesi che gli inquirenti stanno vagliando.
LA SISTEMAZIONE PER CHI HA PERSO LA CASA – Ora, il Comune sta cercando una sistemazione per chi ha perso la casa e per coloro che hanno dovuto lasciare le loro abitazione, vicine alla palazzina crollata, per precauzione. Subito dopo il crollo, in vico Piave e’ cominciata l’azione dei Vigili del Fuoco, giunti sul luogo del crollo insieme ai sanitari del 118, alle forze dell’ordine e a decine di volontari di Protezione civile. I pompieri hanno cominciato a scavare a mano (insieme a loro ha lavorato per un po’, caschetto di sicurezza in testa, anche il viceministro dell’Interno, il lucano Filippo Bubbico), hanno sentito i lamenti di Sara e l’hanno messa in salvo e poi, anche con l’ausilio dei cani cercapersone, hanno tentato di capire dove fossero Nicola e Antonella. Ma la situazione era troppo pericolosa, tra una possibile fuga di gas (l’odore di metano e’ stato presente nell’area per tutta la giornata) e il rischio di nuovi crolli e quindi e’ stata avviata la difficile opera di messa in sicurezza. E intanto Matera e la Basilicata si interrogano sul perche’ di quello che il governatore lucano, Marcello Pittella, ha definito ”un disastro”. (ANSA)