Omicidio di Ashley Olsen: il dettaglio sull’ora della morte che potrebbe scagionare Cheik

Categorie: Cronaca

Secondo i legali del senegalese accusato della morte della ragazza americana, l'ora del decesso non coincide con quella in cui l'uomo avrebbe abbandonato l'appartamento

Possibile svolta nell’omicidio di Ashley Olsen, la cittadina statunitense uccisa a Firenze lo scorso gennaio. Per il delitto è accusato il senegalese Cheik Tidane Diaw, che secondo gli inquirenti avrebbe strangolato la 35enne Ashley dopo aver avuto con lei un rapporto sessuale. Ora però arriva un nuovo dettaglio: l’ora della morte della donna non coinciderebbe con quella in cui Cheik ha lasciato la casa dove Asley viveva, e dove è stata trovata senza vita dal fidanzato italiano.



ASHLEY OLSEN: LA SVOLTA NEL CASO?

I dettagli sono riportati da Il Giornale:

In particolare, l’ esame inquadra l’ orario della morte tra le 12 e le 12.30 del 9 gennaio, ma in quell’ orario Cheik Diaw era già uscito dall’ appartamento da circa un’ ora. «La signora Olsen è stata strangolata – proseguono ancora i legali -, quindi la morte può essere avvenuta al massimo in due-tre minuti. E Cheik non era più lì». A trovare il cadavere, nel pomeriggio, era stato il fidanzato italiano della vittima col quale la Olsen aveva litigato nei giorni precedenti.



L’ora della morte di Ashley Olsen è stata stabilità dall’autopsia: è questo il dettaglio su cui fanno leva i legali di Cheik, che potrebbe scagionare il senegalese, che ha sempre detto di non voler uccidere la ragazza.

(Photocredit copertina: ANSA)