Sono arrivati i pesci da Fazio: Che tempo che fa è ripartito da una settimana e – oltre al cambio di rete – un’altra novità non è sfuggita ai telespettatori: la scrivania/acquario che campeggia al centro dello studio. Sui social sono partiti subito i commenti contro la scenografia di dubbio gusto, che sfrutta la cattività degli animali per fini estetici. Alcuni telespettatori hanno anche inviato lettere di lamentele alla redazione. Ora a capitanare il malcontento è la presidente di AssoVegan – Associazione Vegani Italiani – Renata Balducci, che ha scritto in privato al conduttore: «Mostrare pesci prigionieri a tutta l’Italia è una cosa senza alcun senso e anche obsoleta. La nostra realtà è indignata. Lavoriamo costantemente per divulgare il rispetto della vita in tutte le sue forme e siamo rimasti molto delusi che una trasmissione come questa, molto seguita, proponga animali in cattività a soli fini estetici. E pensare che la televisione potrebbe essere un’occasione preziosa di sensibilizzazione alla questione animale; un amplificatore potente in merito a questioni etiche a favore di scelte più sostenibili. Invece siamo ancora fermi qui: a difendere la nostra posizione di fronte ad un palese atto di violenza e di sfruttamento».
La critiche ai pesci da Fazio sono arrivate anche dal coordinatore di AssoVegan, Pier Paolo Cirillo: «Qual è l’intenzione di Fazio e della sua redazione allestendo un acquario nello studio televisivo? Ma pensa veramente il conduttore di Rai 1 di creare un’atmosfera familiare e serena, intervistando i suoi ospiti con accanto una gabbia acquatica con dentro dei poveri pesciolini pescati in acque esotiche per far bella mostra davanti a chi non avverte più l’empatia e la sensibilità di considerarli degli esseri viventi, ma solo soprammobili? È diseducativo ed incivile – incalza Cirillo – presentare una situazione di prigionia e sofferenza di animali innocenti ai telespettatori della Rai come un arredo qualunque, e valutando anche un’implicita pubblicità occulta gratuita ai costruttori e venditori di acquari!»
Il giorno dell’esordio di Che tempo che fa su Twitter c’era chi cinguettava: «Oscena la scrivania-acquario: gli animali non sono arredamento. Una ragione in più per non guardare #chetempochefa. Adieu!» e chi osservava che i pesci da Fazio sono «innocenti in prigionia».
«Non vi è bellezza dove vi è prigionia»: questa la sintesi dei commenti negativi contro i pesci da Fazio fatta da AssoVegan, che in un comunicato stampa osserva: «Come possiamo portare al grande pubblico televisivo argomenti legati a cultura, costume e spesso etica se si perde di vista il senso di responsabilità del tipo di messaggio che si comunica? Ci aspettiamo dalle TV nazionali un pensiero evoluto e antispecista e che promuova ideali di bellezza: per gli animali e per le nuove generazioni che hanno bisogno di un respiro di rispetto, libertà e giustizia».
Foto copertina: ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO