Baby prostitute: condannati tutti gli otto imputati coinvolti
01/07/2014 di Redazione
Condannati tutti gli otto imputati coinvolti nell’inchiesta su un giro di prostituzione a Roma in cui erano coinvolte anche due minorenni. Con rito abbreviato il gup ha dato la condanna più alta, 10 anni e 60mila euro di multa, al dominus dell’organizzazione, Mirko Ieni. Sei anni e 20 mila euro alla madre di una delle due ragazzine. Alla donna è stata revocata la potestà genitoriale ed è stata dichiarata decaduta dalla successione: ora dovrà risarcire i danni alla figlia, costituitasi parte civile.
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GLI ALTRI CONDANNATI – Il gup Costantino De Robbio, che ha emesso le condanne, ha accolto la ricostruzione degli inquirenti. Oltre a Ieni e alla madre delle due ragazzine, è statto condannato a 3 anni e 4 mesi Marco Galuzzo, accusato di aver ceduto cocaina in cambio di prestazioni. Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone, clienti delle baby prostitute, hanno ricevuto una pena di un anno, Quattro anni invece a Mario Michael de Quattro. Riccardo Sbarra, uno dei clienti accusanto anche di detenzione e cessione di materiale pedoporografico, è stato condannato a sei anni, mentre per il caporal maggiore dell’esercito Nunzio Pizzacalla, accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni, la pena è di sette anni. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi hanno manifestato grande soddifazione dopo la sentenza con rito abbreviato. La differenza tra quanto chiesto dall’accusa e quanto deciso dal gup si riscontra nella posizione di Mirko Ieni, quello che secondo i pm avrebbe reclutato le due minorenni sfruttando la loro attività di prostitute, mettendo loro a disposizione l’appartamento ai Parioli, fissando gli incontri a pagamento, mantenendo la contabilità e incassando una quota. Per lui i pm avevano chiesto una condanna a 16 anni e mezzo, ma il giudice gliene ha inflitti dieci.
I COMPUTER – I computer che erano stati sequestrati nell’inchiesta sulle baby squillo sono stato confiscati e consegnati alla IV sezione del comando dei carabinieri, quello che si occupa di pedofilia. La decisione è stata esplicitata dal gup Costantino De Robbio con la sentenza per gli otto imputati.