Ci sono anche i bagni chimici di Sisley Shaka, il provocatorio artista kosovaro che ha realizzato opere d’arte moderna sfruttando gli orribili (e maleodoranti) servizi che solitamente vengono installati all’aperto, nel corso di concerti o grandi eventi pubblici. L’effetto sorprendente è dato dal fatto che proprio questi bagni chimici siano collocati nella Sala Gialla del Quirinale, tra gli affreschi, gli arazzi e un grande lampadario di cristallo.
Queste «opere d’arte», sormontate tra l’altro da una fitta selva di antenne, rientrano nell’ambito della mostra «Da io a noi» che oggi, 24 ottobre, ha aperto i battenti nelle stanze della presidenza della Repubblica (e sarà visitabile fino al 17 dicembre). Tra i 10 saloni storici degli Appartamenti di Alessandro VII Chigi, sono esposte le opere di 22 artisti italiani e internazionali ma residenti o attivi nel nostro Paese: il tema della mostra è rappresentato dalle metropoli, senza confini e senza centro, in tutti i loro aspetti, anche quelli meno eleganti.
Infatti, oltre ai bagni chimici, fanno capolino tra i corridoi del palazzo del presidente della Repubblica anche intrecci di fili elettrici e lampadine, luminarie e tappeti di feltro. «La scelta delle opere, realizzata insieme agli artisti, – dice Anna Mattirolo, curatrice della mostra – è stata ispirata dalla capacità di ciascuna di trasmettere con immediatezza ai visitatori il tema in un percorso unico nel suo genere, che crea un corto circuito tra gli ambienti fastosi del passato e la percezione del presente». Un corto circuito – con tanto di effetto straniante – davvero riuscito. Chi di voi avrebbe mai immaginato un bagno chimico nei corridoi del Quirinale?
(FOTO: ANSA/ FABRIZIO FINZI)