Cagliari: i genitori non vogliono i bambini migranti in classe. Chiedono un bagno a parte per loro

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Le suore mercedarie finiscono nella bufera. Due genitori disiscrivono i figli dall'istituto. Ma le maestre li difendono: «Basta con il razzismo»

Quando all’inizio dell’anno scolastico sono arrivati due bambini immigrati, sbarcati a Cagliari senza genitori con un viaggio della speranza, alcuni genitori hanno detto no. Due di loro hanno addirittura portato via i loro figli dall’Istituto. e la notizia – che ha dell’incredibile – è che per via «precauzionale» i piccoli migranti sono stati costretti ad utilizzare un bagno diverso rispetto a quello dei loro compagnetti. Fa discutere e finisce sui giornali locali il caso della Scuola elementare paritaria delle suore Mercedarie di Cagliari. Dal primo giorno – come ha anticipato il quotidiano L’Unione Sarda – ci sono state proteste di madri e padri ma le suore, che hanno aperto le braccia ai due giovani profughi, sono rimaste ferme nelle loro posizioni: l’accoglienza non si discute.



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Ci sono volute quattro intense riunioni con i genitori, che avanzavano perplessità sanitarie, per far tornare il tutto alla normalità e sopratutto con un unico bagno. I due bambini, un egiziano di nove anni e un etiope di 12, sono stati visitati dai medici e i certificati Asl attestano che sono sani e possono stare con i loro compagni.
Non solo, secondo quanto riporta l’Unione i bambini rientrano nella casa famiglia per pranzo. Suor Redenta sul giornale li difende: «Durante i canti religiosi – per esempio – loro fanno altro. Non li abbiamo obbligati nemmeno a partecipare all’inaugurazione dell’anno scolastico nella basilica di Bonaria. Non sono spaventata ma solo dispiaciuta per questo razzismo strisciante».



(in copertina foto Alex Wong/Getty Images)