Belle Knox: la porno studentessa alla Duke University

La storia di una studentessa che lavora nel mondo del porno per pagarsi la retta di una prestigiosa università non può che innescare un acceso e lungo dibattito pubblico. Succede anche nel caso di Belle Knox, la 18enne della Duke University che ha recentemente raccontato di essersi dedicata ad un lavoro a luci rosse per mettere da parte quei soldi necessari per continuare gli studi e laurearsi che la famiglia non avrebbe mai potuto metterle a disposizione. «La pornostar di Duke ci mostra la nostra cultura degradata», sentenzia oggi la giornalista Ruth Marcus dalle pagine del Washington Post. «La sua storia – si legge sull’autorevole quotidiano americano – non si limita a riflettere una giovane donna tormentata, riflette una cultura travagliata».

 

belle knox

 

LA CRITICA – In poche parole, gli opinionisti sembrano vedere nella vicenda un mix di insicurezza, banalità e difficoltosa ricerca della propria identità dei giovani d’oggi. A dimostrarlo sarebbero le diverse dichiarazioni che la porno studentessa ha rilasciato a diverse testate. Su tutte hanno certamente ricevuto maggior eco le interviste rilasciate al Duke Chronicle, giornale dell’università, e al Daily Mail, nelle quali Belle Knox, nome d’arte ispirato – dice lei – ad Amanda Knox, la presunta assassina di Meredith Kercher, ha spiegato di aver condotto di giorno la normale vita di studentessa per poi spostarsi, di pomeriggio e di sera, sul set di alcune case produttrici della zona.

 

LEGGI ANCHE: La studentessa che diventa una pornodiva per pagarsi il college

 

LA STORIA – Il caso è emerso quando la ragazza è stata scoperta da un compagno di corso ed è cominciata, di conseguenza, una corsa alla visualizzazione dei suo video hard postati sul web. «A me la pornografia – ha raccontato Belle Knox alla stampa – dà una gioia inimmaginabile. Quando finisco una scena, so che ho fatto una giornata di lavoro onesto. È il mio sfogo artistico, il mio amore, la mia felicità, la mia casa». Una scelta di cui non pentirsi mai, spiega la ragazza. Nonostante tentativi di intimidazione e minacce: «Da quando quello studente mi ha fatto fare outing all’università, ho cominciato ad essere vittima di vessazioni, ad essere applaudita da tutti quando passavo. Mi è stato detto che ero motivo d’imbarazzo per l’università, che dovevo stare in silenzio perché faccio cattiva pubblicità alla Duke. Mi è stato imposto di lasciarla, ho ricevuto anche minacce di morte, nel caso in cui fossi rimasta».

Share this article