Benedetto XVI rompe il suo silenzio sulla comunione ai divorziati

Il papa emerito Benedetto XVI ha modificato un suo scritto del 1972 in cui si schierava a favore della comunione dei divorziati. Il cambiamento indica come il primo pontefice a essersi dimesso nella storia della Chiesa abbia rotto il suo silenzio sull’attività del successore Francesco, una promessa fatta nel momento dell’abbandono del soglio di Pietro.

BENEDETTO XVI E LA COMUNIONE AI DIVORZIATI – Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung rimarca una significativa novità nel rapporto tra il papa emerito Benedetto XVI e il suo successore Francesco. Nel nuovo volume che raccoglie tutte le opere scritte da Joseph Ratzinger c’è infatti un’importante modifica in merito a uno dei temi che più fa discutere la Chiesa, la concessione dell’eucaristia alle persone divorziate. Nel 1972 il brillante teologo docente dell’università di Ratisbona aveva composto un testo in cui, accanto alla sottolineatura dell’indissolubilità del matrimonio, si apriva alla possibilità di concedere la comunione a chi si sposava per una seconda volta,

«Nel caso in cui il secondo matrimonio avvenga dopo diverso tempo e sia vissuto nello spirito della fede, e siano rispettati obblighi morali nei confronti dei bambini e della nuova moglie».

Una simile ipotesi non era considerata in contraddizione con la tradizione della Chiesa dal teologo Joseph Ratzinger, che però 42 anni dopo ha modificato il testo composto quando era un docente dell’università di Ratisbona.

BENEDETTO XVI E LA NUOVA POSIZIONE SULLA COMUNIONE AI DIVORZIATI – Süddeutsche Zeitung spiega come il nuovo contributo pubblicato nel volume che raccoglie tutte le opere di Joseph Ratzinger sia completamente diverso rispetto alla prima formulazione. «Il testo si può leggere a pagina 600, ed è del tutto differente rispetto a quello del 1972. Il Papa emerito ha rielaborato la conclusione, esprimendo così una tesi opposta benché gli argomenti trattati in precedenza siano rimasti gli stessi. La frase sulla concessione della comunione ai divorziati che si risposano manca. Al suo posto Benedetto XIV consiglia un’estensione del procedimento di annullamento del vincolo matrimoniale effettuato dal tribunale della Rota romana.

«Se la Chiesa rilevasse come un matrimonio fosse nullo per immaturità psicologica nuove nozze sarebbero ammesse. Anche senza questo procedimento un divorziato potrebbe inoltre essere attivo nelle comunità ecclesiastica, e poter diventare padrino di un battezzato».

BENEDETTO XVI E PAPA FRANCESCO – Il quotidiano tedesco rimarca come la rielaborazione del testo decisa da Benedetto XVI sia un fatto di grande rilevanza politica. «Il papa emerito interviene nella discussione su come la Chiesa cattolica debba approcciarsi ai divorzi dei fedeli». SZ sottolinea come le posizioni espresse da Joseph Ratzinger nel 1972 siano molto simili alle tesi del cardinale Walter Kasper, che sono state bocciate dal fronte conservatore del Sinodo conclusosi poche settimane fa. I vescovi più legati al vecchio pontefice si sono opposti alla posizione di apertura illustrata da Kasper, che ha rimarcato come in casi singoli e dopo un periodo di penitenza i divorziati risposati possano accedere ai sacramenti.

«I cambiamenti scritti da Benedetto XIX si possono leggere come una risposta a Walter Kasper. Il papa emerito sembra aver rotto la sua promessa, di non intromettersi più negli affari correnti della Chiesa cattolicaۚ»

scrive Süddeutsche Zeitung. Il quotidiano tedesco si chiede se questo intervento sia stato deciso per segnalare a papa Francesco un limite al suo operato, mentre per il teologo Eberhard Schockenhoff Ratzinger sembra voler proporre una formula di compromesso che sdrammatizzi il dibattito attualmente in corso nella Chiesa. «Quale che sia il motivo, Benedetto XVI ha rotto il suo silenzio, e ora bisognerà vedere quali saranno le conseguenze», conclude il quotidiano tedesco.

Photo credit: VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

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