«La vittoria del Duce Beppe Grillo grazie all’Italicum è la vera minaccia»

01/12/2016 di Andrea Mollica

Bill Emmott ha firmato un editoriale sul Financial Times sui rischi per l’Italia. Il vero problema dell’avanzata populista non è legata al successo del No o alla possibile revisione costituzionale, in alcuni punti ragionevole, ma dal fatto che l’Italicum possa consentire di ottenere la maggioranza assoluta al M5S del duce Grillo. beppe-grillo-duce-ft

LA MINACCIA DEL DUCE GRILLO

L’ex direttore di The Economist, Bill Emmott, diventato famoso in Italia grazie alla copertina in cui definiva Silvio Berlusconi inadatto a governare il nostro Paese prima delle elezioni del 2001, si è schierato contro l’Italicum, la legge elettorale che favorirebbe l’avvento al potere del M5S guidati dal Duce Grillo. Proprio la paura di Mussolini è secondo Emmott una delle chiavi che possono portare il Sì alla sconfitta: la revisione costituzionale, abbinata alla legge elettorale, toglierebbe troppi ostacoli a un eventuale Governo a 5 Stelle.

L’Italicum rappresenta la più grande chance del M5S di arrivare al governo per attuare una delle sue misure chiave, il referendum sull’euro. Questo rende la perdita del controllo e bilanciamento reciproco così pericolosa. Un simile referendum, oppure l’arrivo stesso dei 5 Stelle al potere, farebbe impazzire i rendimenti dei titoli italiani, provocando molto probabilmente una nuova crisi bancaria capace di far saltare in aria la moneta unica europea.

LEGGI ANCHE

Referendum costituzionale 2016: quando, come si vota e i sondaggi sulla riforma del Senato

COME VINCE IL POPULISMO

Bill Emmott evidenzia sul Financial Times come la discussione pubblica sulla stampa anglosassone sia faldata dall’associazione tra No e populismo. In realtà proprio la paura degli equilibri costituzionali spinge diversi anti populisti, come Mario Monti, a schierarsi per il No. Secondo l’ex direttore di The Economist la paura di Mussolini sarebbe responsabile della sconfitta del Sì.

Le riforme costituzionali di Renzi darebbero molto più potere al primo ministro di quanto gli italiani siano abituati dai tempi di Mussolini, il che rende la prospettiva di un governo del M5S ancora più spaventosa.

Emmott definisce sensate alcune delle misure contenute nel Ddl Boschi, come il superamento del bicameralismo paritario o la cancellazione delle province. Il premio di maggioranza dell’Italicum rende però il complesso della riforma costituzionale troppo rischiosa.

Una vittoria del Non non porterebbe al potere il M5s…Se Renzi si dimetterà o sarà sostituito ci sarà un altro governo guidato da un leader PD o da un tecnico. Ma anche in questo caso il compito fondamentale sarà la revisione della legge elettorale. Altrimenti Il Duce Grillo diventerebbe una ipotesi concreta, e non sarebbe uno scherzo.

Share this article