Berlusconi: «Gli italiani non mi meritano»

21/01/2016 di Redazione

«Gli italiani non mi meritano, visto che non mi hanno mai dato il 51%» ma «devo rimanere in campo, perché senza di me il centrodestra arriva terzo alle elezioni. Con me si può arrivare al 40». Silvio Berlusconi è così. Quando c’è da analizzare la situazione politica in Italia e parla del suo impegno alla guida di Forza Italia non usa mezze misure. Davanti ai suoi è schietto, diretto, inequivocabile. Lo è stato anche ieri, in occasione della presentazione del libro ‘Madri’ di Myrta Merlino.

 

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Lui era ospite d’onore. E davanti ad una platea variegata (erano presenti anche Pier Luigi Bersani e Francesco Boccia insieme a Mariastella Gelmini, Nunzia De Girolamo, Maurizio Gasparri, Andrea Romano) l’ex premier ha mescolato pubblico e privato. A raccontarlo (e a riportare le sue dichiarazioni) è Paolo Di Caro sul Corriere della Sera:

È la presentazione del libro «Madri» di Myrta Merlino, lui è l’ospite d’onore. E passa dai ricordi personali — «Ad Arcore ho le urne con le ceneri dei miei genitori, che accarezzo, la mamma è sempre quella che ti ama di più» — alle accuse politiche, durissime, al premier: «In Italia la democrazia è sospesa da un regime illegittimo, Renzi è lì contro la volontà degli elettori, occupa tutto, mette i suoi uomini ovunque anche nella Guardia di Finanza. Ma lui, che due anni fa era al 56% e oggi è sceso al 29-30%, non ha più la possibilità di dare voti al Pd. E in un ballottaggio tra Pd e M5S oggi vincerebbero i grillini, perché gli elettori della Lega li voterebbero».
Bruciato, ancora offeso per la sua condanna tanto da ripetere come fece in passato che «il cancro peggiore della nostra democrazia è la magistratura così combinata», Berlusconi da Renzi si sente ancora tradito perché i patti con lui sottoscritti, denuncia, non erano questi. Intanto, il nome del capo dello Stato doveva essere «quello di Amato, che venne cambiato il giorno prima del voto a Mattarella». E poi, riguardo a se stesso, «non doveva esserci la grazia (nel patto del Nazareno, ndr ) ma il ritorno per me all’agibilità politica». Che non c’è stata, dice sconsolato: «Sono incandidabile per una legge assurda contro la quale ci siamo appellati in Europa».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Alberto Lingria / Xinhua via ZUMA Wire)

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