Bernardo Caprotti e il piano per «resuscitare l’Italia»

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Repubblica intervista il patron di Esselunga, che lancia Matteo Renzi una sfida sul rilancio degli aeroporti del Nord Italia

Rilancio dell’economia italiana, Expo, riforma del lavoro. Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, parla in una lunga intervista pubblicata oggi su Repubblica. Intervistato da Franco Vanni a margine di un incontro al Circolo della Stampa di Milano, il fondatore della prima catena italiana di supermercati racconta della sua idea di «resuscitare la Pianura Padana e l’Italia» attraverso il rilancio dell’aeroporto bresciano di Montichiari. Un progetto da lui sviluppato, che vorrebbe poter presentare al premier Renzi:



Per resuscitare la Pianura padana e l’Italia bisogna investire nell’aeroporto di Montichiari nel Bresciano. È vicino ai maggiori distretti economici del Paese, o a quello che ne resta. Vorrei dirlo a Renzi. […] Il premier non ha tempo per incontrare un droghiere come me. Lunedì inaugura una scuola, martedì una fiera, mercoledì fa un annuncio. Ma deve stare attento: la settimana è corta, e nei giorni che restano è difficile risollevare un Paese al disastro

Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga (Foto: Gian Mattia D’Alberto/LaPresse)

BERNARDO CAPROTTI: «SONO COSTRETTO A PENSARE COME UN GIOVANE» – Ottantanove anni (ne compirà novanta il prossimo 7 ottobre NdR), Caprotti si dice «costretto a pensare come un giovane» a causa dei tempi della burocrazia italiana che lo obbligano a «progettare adesso i negozi del 2050» e inframmezza alle considerazioni sullo stato politico ed economico dell’Italia anche dettagli sullo stato della sua azienda, che in quasi sessant’anni di vita è stata al centro di polemiche e diversi fatti giudiziari. Come, ad esempio, la sua opposizione alle «coop rosse» emiliane o il procedimento giudiziario sulla proprietà di Esselunga, che vede lo storico patron in causa contro i propri figli. Un processo arrivato in Cassazione, che ha minato anche un rapporto famigliare:



[Con i figli] Non ho rapporti e non mi illudo di recuperarli a breve. La mia famiglia oggi sono le persone con cui lavoro da una vita. E sopra a tutto c’è mia moglie, al mio fianco in ogni battaglia, compresa questa sugli aeroporti

BERNARDO CAPROTTI: «MALPENSA MANGIA SOLDI E BASTA» – Sulla questione degli aeroporti, Caprotti ha le idee chiare: rilanciare l’aeroporto di Brescia-Montichiari – che lui considera in una posizione più strategica rispetto all’aeroporto di Malpensa –  per far ripartire l’economia del Nord Italia e, insieme di tutto il paese:



[…] Malpensa mangia soldi e basta. Chi dovrebbe spendersi per investire su altri scali lombardi è la Lega. Ma prima Bossi e poi Maroni hanno creato un grumo di potere a Varese, loro città. La responsabilità è anche dei primi promotori di Malpensa: il ministro Burlando e il mio amico Bersani […] Sono andato a trovarlo quando è stato male. Ha ammesso di avere sbagliato su Malpensa. Riconosce che oggi quello scalo è ottimo per chi abita a Stresa, sul lago Maggiore, o nel Canton Vallese in Svizzera. Non si dica però che è un aeroporto milanese

BERNARDO CAPROTTI: «IL NORD ITALIA È ISOLATO DAL MONDO» – Per Caprotti, dunque, l’aeroporto di Milano-Malpensa sarebbe soltanto riuscito a isolare il Nord-Italia invece che a collegarlo al resto d’Europa e del mondo, dimostrando di essere uno scalo poco efficiente sia dal punto di vista della posizione geografica che della gestione:

Un mio socio di caccia mi ha raccontato che per volare da Milano a Buenos Aires ha preferito come scalo Francoforte a Roma. Non Madrid, che avrebbe un senso: Francoforte! A Malpensa, intanto, i giapponesi appena atterrati da Tokio devono avere pronta in tasca una moneta da un euro per prendere il carrello delle valigie. […] Oggi il Nord Italia è isolato dal mondo. Riesce a viaggiare solo chi parte con lo zaino per le vacanze e può permettersi di perdere due giorni per attraversare l’oceano. Un territorio così maltrattato non ha futuro.

 

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BERNARDO CAPROTTI: «EXPO 2015? È INTERESSATA A EATALY» – E anche nei confronti di Expo 2015, che tra poco più di sei mesi accenderà su Milano e sull’Italia un riflettore tale da metterle in mostra in tutto il mondo, Caprotti non sembra nutrire particolari speranze. Nonostante il tema di Expo sia l’alimentazione e lui lavori da una vita proprio nel settore alimentare:

Chi organizza l’esposizione è interessato a Eataly. Loro sono alla moda, noi siamo antichi. Pretendiamo di vendere l’alta qualità insieme a prodotti di primo prezzo più economici rispetto a quelli dei discount.

BERNARDO CAPROTTI: «RENZI NON DEVE FARE LO STESSO ERRORE DI BERLUSCONI» – Una questione, questa, inscindibile dalla politica. E infatti, alla domanda sull’operato del ministro Lupi, Caprotti risponde che, pur avendo con lui «un buon rapporto», in qualità di ministro dei Trasporti «deve ancora cominciare a fare ciò che serve. Ossia affrontare il tema degli aeroporti». E di Renzi, in questi giorni impegnato nella riforma del Lavoro, Caprotti dice:

Per ora ho visto poco. Renzi è intelligente ed è stato un buon sindaco. Non deve fare l’errore di Berlusconi, uomo leale e generoso, che si è illuso di potere cambiare il Paese solo con la propria forza di volontà. A livello di intenzioni, mi piace quello che Renzi sta cercando di fare sul lavoro. […] L’articolo 18 è una piccola parte del problema, ne faccia ciò che vuole. L’importante è scardinare davvero la morsa di burocrazia, divieti e resistenze sindacali che strangola le imprese.

(Photocredit copertina: Gian Mattia D’Alberto/LaPresse)