Il caso del bimbo «vegano» di un anno che pesa come un neonato

Categorie: Cronaca, Italia

Ricoverato al Fatebenefratelli con un livello di calcio nel sangue «ai limiti della sopravvivenza» risulta affetto anche da una grave forma di cardiopatia. Il racconto su Il Corriere della Sera

Oggi il Corriere della Sera riporta la storia di un altro bambino di un anno, ricoverato al Fatebenefratelli di Milano a causa a quanto pare del regime alimentare seguito dai genitori vegani.



Andrew (nome di fantasia), papà indiano e mamma milanese, è arrivato al Fatebenefratelli portato dai nonni, per un controllo. A un anno abbondante pesa come un neonato di tre mesi, con livelli di calcio nel sangue «ai limiti della sopravvivenza». I risultati clinici degli esami erano così allarmanti da spingere la Procura del Tribunale per i minorenni guidata da Ciro Cascone a chiedere d’ufficio il ricovero. «Mentre i genitori si opponevano alle cure minimizzando il disagio del figlio», già affetto da «cardiopatia grave non corretta chirurgicamente» e sottoposto, a quanto risulta dai primi accertamenti, ad un regime alimentare vegano molto rigido e senza integrazioni di alcun tipo, «presumibilmente incompatibile con l’infanzia».

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DIETA VEGANA PER BAMBINI: AL FATEBENEFRATELLI IL PRIMO AMBULATORIO PER FAMIGLIE VEGANE

Dopo i casi di Genova, Firenze e Belluno spunta un nuovo caso in Lombardia da sempre molto attenta alla nutrizione vegana. Nell’ospedale del Fatebenefratelli, ad esempio, è attivo il primo ambulatorio per famiglie vegane (secondo le ultime stime sono il 2,8 per cento sul totale, ndr). Luca Bernardo, direttore della pediatria al Fatebenefratelli, precisa al Corriere:



«Non è un problema la scelta di forme di nutrizione diverse o inusuali, e noi certo non entriamo nel merito della decisione — dice l’esperto —. Ma allora il bambino, dalla nascita, deve essere accompagnato con integrazioni, nella fattispecie di calcio e di ferro». In questo caso, invece, la madre e il padre, cui l’ospedale ha subito comunicato la gravissima malnutrizione e i livelli di calcio «quasi incompatibili con la vita» si sono prima trincerati raccomandando di non somministrare in alcun modo latte e latticini, poi hanno fatto sapere che non avrebbero collaborato e infine hanno riportato il figlio a casa. Quasi come se nulla fosse. Di qui l’intervento della Procura.

Ora il bambino, salvato prima dalle cure del Fatebenefratelli, ha fatto esami di accertamento al Buzzi e si trova ora al San Donato. Pare che le sue condizioni siano in via di miglioramento.



(foto copertina di repertorio ANSA)