Il Pentagono fatica a spiegare il bombardamento dell’ospedale di Medici Senza Frontiere di Kunduz, che ha provocato una strage tra dottori e pazienti, la distruzione della struttura e la decisione di MSF di abbandonarla.
Il generale dell’esercito americano John Campbell ha spiegato che l’attacco all’ospedale di Kunduz è stato portato da un AC-130, circostanza che rende ancora meno spiegabile l’errore. L’aereo in questione, conosciuto con il nomignolo di «facocero» per la sua rara bruttezza, è una «cannoniera volante» molto apprezzata dalle truppe perché fornisce un supporto a terra unico. Invece di passare e bombardare, l’AC-130 può sorvolare a bassa velocità e a bassa quota il teatro e colpire gli avversari con estrema precisione e una vasta gamma di armi, tra le quali spicca il cannone rotante che spunta dal muso. A bordo spesso c’è un ufficiale di collegamento che ha operato nelle forze speciali e, a differenza di quel che accade con gli altri bombardieri che fanno affidamento sulle coordinate, l’equipaggio dell’AC-130 si regola con le informazioni che giungono dai soldati a terra, che gli trasmettono la loro distanza dal nemico, in pratica spara a vista.
Quindi, secondo il generale, può essere che qualcosa sia andato storto nell’indicazione e identificazione del bersaglio, che comunque è avvenuta di notte e attraverso visori e sensori agli infrarossi e questo spiegherebbe perché l’equipaggio abbia ignorato le coordinate dell’ospedale, a conoscenza dei comandi americani e più volte segnalate a loro come agli afghani. Anche se a rifletterci non spiega perché i piloti fossero all’oscuro della presenza di obiettivi sensibili e perché nessuno li abbia informati da terra della presenza di un ospedale.
Una versione che smentisce quella offerta ieri con la collaborazione degli afghani, che avevano detto di aver richiesto l’attacco perché l’ospedale era una base di talibani. La nuova e ultima versione dimostra solo che per il momento non sarà facile fare chiarezza e che in giro c’è chi opera perché non accada. Campbell comunque ammette che, a differenza della primissima versione, sono state truppe afghane e non americane a chiedere il supporto aereo. E questa è una contraddizione ad esempio di quanto dichiarato dal Segretario alla Difesa Ashton B. Carter, oltre a lasciare in ombra l’opera della forze speciali americane, che a Kunduz c’erano e non è chiaro cosa fossero impegnate a fare.