Un gruppo di persone ora indagate proponeva cure e farmaci a base di staminali a Brescia. I provvedimenti delle autorità sono scattati oggi: le staminali, stando a quanto riportano i giornali, provenivano dal tessuto adiposo “ottenuto” dalla liposuzione.
Secondo i carabinieri del Nas di Brescia era un’organizzazione che offriva cure a una trentina di pazienti, alcuni anche minori, quella che questa mattina è stata sgominata dall’intervento di giudici e investigatori. Riferisce Repubblica che:
«Nelle prime ore del mattino è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per cinque persone. Sette sono, invece, i soggetti indagati, tra cui due medici. Secondo quanto spiegato dai carabinieri, la cura – molto costosa – era fondata sul trattamento di cellule staminali ricavate dal tessuto adiposo ottenuto con interventi di liposuzione. Trattamenti eseguiti in uno studio medico di Brescia. Secondo gli investigatori, ai pazienti venivano somministrati farmaci definiti ‘innovativi’ ma in realtà, sostengono gli inquirenti, privi di efficacia terapeutica, potenzialmente pericolosi per la salute e prodotti senza autorizzazione alcuna».
Le «medicine» erano molto costose e prodotte in un laboratorio svizzero, ma non sono mai state autorizzate né sperimentate clinicamente e secondo gli inquirenti potrebbero essere addirittura dannose. Questi pretesi farmaci venivano poi somministrati ai pazienti per via endovenosa e senza alcuna valutazione clinica, in ambienti quali hotel, abitazioni private o laboratori di analisi cliniche.