Calcutta e il Capodanno di Bologna: mette una playlist per 5 mila euro
28/12/2017 di Redazione
“Ci vorrebbe una notte, una notte, una notte soltanto per viaggiare; una notte, una notte, una notte per ricominciare”. Calcutta in una notte, quella di Capodanno, si beccherà 5 mila euro. O meglio in un’ora soltanto. Per 60 minuti il cantautore indie preparerà una playlist che verrà riprodotta dagli altoparlanti della T pedonale e di piazza Maggiore a Bologna dalle 23,30 alle 00,30.
CALCUTTA E IL CAPODANNO DI BOLOGNA
Non male no? Alcune canzoni saranno riprodotte da domani in anteprima su Spotify. Questa la chicca del progetto del “Capodanno diffuso”, dopo l’addio al vecchio format Dallalto. Musica da ascolto nella T pedonale fornita dai tre rock club cittadini, poi a mezzanotte sul Crescentone il rogo del Vecchione creato dal collettivo Gli Impresari.
Il cachet del re dell’indie sta diventando però un po’ troppo mainstream:
Ho un nuovo sogno nella vita: diventare creatrice di playlist da 5000 euro l’una. #Calcutta
— francesca bisogno (@fra_bis) 28 dicembre 2017
Calcutta che si prende 5000€ per creare una playlist che verrà mandata in filodiffusione a Piazza Maggiore vince tutto.
— letettediKatyPerry (@indiefake) 28 dicembre 2017
In effetti 5000 euro per spedire una playlist da trasmettere a capodanno non è male per niente https://t.co/h2JAzBV0zu
— massimo mantellini (@mante) 28 dicembre 2017
#serinasco Calcutta
— Francesco Nicodemo (@fnicodemo) 28 dicembre 2017
per citare @lostatosociale dei tempi d’oro, non arriva (da solo col chitarrino), chiede 5mila euro (inflazione), vuol dire che è bravo (?) https://t.co/bFCJM3LGVR
— Chiara la Racchia (@madgirlwithuke) 28 dicembre 2017
al primo politico che promette di mettere in galera lo stronzo che ha deciso di dare 5mila euro a calcutta per fare una playlist del cazzo, lo voto. giuro. lo voto. la sfondo quella scheda elettorale, porca troia
— Gianmarco Perotto (@jimventiquattro) 28 dicembre 2017
Alla fine si tratta semplicemente di lavoro. Un lavoro in cui il Comune di Bologna ha deciso di pagare un cantautore per una playlist. Come se fosse un dj set con meno lavoro da fare per un dj set. Sì, ma è una decisione del comune di Bologna. Bravo Calcutta ad accettare un po’ meno gli altri a indignarsi sul diretto responsabile. Quando la “colpa” – si fa per dire – stavolta non è di chi accetta ma di chi offre.