Come funziona la società di Gianroberto Casaleggio
11/02/2016 di Redazione

Alla Casaleggio tre persone hanno tenuto in mano operativamente la cosa, nel corso di questi anni in varie fasi: Pietro Dettori, che gestisce anche gli account twitter di Grillo, e molto spesso è autore materiale dei post (Grillo incredibilmente lascia fare anche quando poco o nulla sa di ciò che viene scritto, anche delle uscite più tremende), figlio di un imprenditore sardo legato in precedenza a Casaleggio. Biagio Simonetta, un giornalista, esperto di new media. Marcello Accanto, un social media manager. E, ultima entry, Cristina Belotti, che si occupa della tv La Cosa, una bella ragazza cresciuta curiosamente alla più pura scuola del centrodestra milanese, la scuola di Paolo Del Debbio – lavorava nella redazione del suo programma – e arrivata alla Casaleggio attraverso il network dei fratelli Pittarello; soprattutto Matteo, fratello di Filippo, storico braccio destro di Casaleggio, un passato anche da boy scout. Belotti è diventata collaboratrice di Luca Eleuteri, uno dei soci della Casaleggio (l’altro è Mario Bucchich; da non molto si sono aggiunti il programmatore storico della Casaleggio, Marco Maiocchi, e un uomo di marketing che collaborava con Casaleggio già in Webegg, Maurizio Benzi).
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I 5 STELLE E LA MONETIZZAZIONE VIDEO
La Stampa descrive anche il sistema di monetizzazione dei video relativi ai parlamentari M5S e le loro ospitate tv:
Se Dibba fa una performance dalla Gruber, la deve mettere sul sito di Casaleggio. I video non vengono caricati su youtube (che non accetta caricamenti con monetizzazione di video protetti da copyright), ma su un altro servizio di cloud storage di video, che non ha evidentemente ancora stipulato accordi con le tv italiane e le società di produzione. A questo servizio la Casaleggio paga una quota per ricevere in cambio dei ritorni pubblicitari dagli spot che partono prima del video, e dai banner (attraverso Adwords o altre piattaforme di monetizzazione pubblicitaria). Per ogni video caricato e visto la Casaleggio incassa in percentuale una quota stimabile fino ai mille euro e oltre per ogni video visualizzato almeno centomila volte (dati variabili).
L’articolo fa discutere in rete, tra pro e contro di account molto “popolari” nella galassia M5S:
oggi è #11febbraio, @jacopo_iacoboni l’ha già detto che è colpa di #Casaleggio?
— Albert Stardust (@kidstu) 11 Febbraio 2016
#Fico e #DiBattista #webstar costruite a tavolino da #Casaleggio per fare soldi.#M5S via @jacopo_iacoboni pic.twitter.com/tfYjDnhMp9
— saverio giangregorio (@saveriolakadima) 11 Febbraio 2016
@StefCalab @jacopo_iacoboni Conviene ECONOMICAMENTE (a Casaleggio) l’opposizione. Si monetizza meglio. Appunto.
— TriggerHappy (@GLFurano) 11 Febbraio 2016
Iacoboni ha un’ossessione malata per Casaleggio
Ma vita sociale no?— Italiani con Grillo (@italiaconGrillo) 11 Febbraio 2016
(foto copertina ANSA / MATTEO BAZZI)