La Cina e la morsa della censura sulla Apple

20/04/2017 di Redazione

Apple non sta passando un bel momento in Cina dove, secondo quanto riporta l’agenzia Xinhua, ha decisamente qualche problema con il servizio di live-streaming.

Beijing Cyberspace Administration, Beijing Public Security Bureau e Beijing Cultural Market Administrative Law Enforcement hanno incontrato i rappresentanti della società per avviare più controlli sui software dell’Apple Store.

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APPLE CINA: STORIA DI UN RAPPORTO LOGORATO

Quello che richiede il governo è una serie di modifiche sulla gestione username, password e procedure di riconoscimento. In Cina i live-streaming fanno un giro d’affari che va oltre i 30 miliardi di yuan (4,36 miliardi di dollari) ed è un giro che la censura non riesce a monitorare. La Cina ha già bloccato una serie di siti stranieri tra cui Google, Facebook, Twitter e Instagram, ma oggi gli sforzi delle autorità sono tutte sulle app di video live streaming. Il paese – spiega il Guardian – rappresenta quasi un quarto delle entrate mondiali di Apple. Nel corso dell’ultimo anno, la società è stata costretta due volte a chiudere o rimuovere servizi sotto richiesta del governo del Sol Levante. Un atteggiamento che non aiuta anche perché in Cina, per esempio, iOS ha perso 8,9 punti percentuali della quota di mercato nell’ultimo anno, mentre Android ha guadagnato 9,3 punti. Non solo. A far peggiorare i rapporti tra le due realtà tre siti cinesi – toutiao.com, huoshanzhibo.com e huajiao.com, ritenuti colpevoli di aver violato le normative Internet dando fornitura di “contenuti pornografici”.  La pornografia è vietata in Cina.

(ANSA-ZUMAPRESS. Credit Image: © SIPA Asia via ZUMA Wire)

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