Cisterna-Valmontone, l’autostrada che non vuole (quasi) nessuno

Categorie: Economia

Lo scorso 2 agosto il Cipe ha dato il via libera ad uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro per la realizzazione di un tracciato di 34 chilometri che collegherà il pontino all'A12, ma parte delle amministrazioni interessate si oppongono in quanto spaventate dalla possibilità che l'arteria metta in pericolo l'ecosistema e l'economia locale

La popolazione della regione del pontino, nel Lazio, è decisa a combattere per evitare che venga costruita in questo territorio un’autostrada e che aggiri Roma mettendo in collegamento le autostrade A12 ed A1. Parliamo della Cisterna-Valmontone, il cui progetto è stato approvato da una delibera del Cipe dello scorso due agosto grazie all’approvazione delle singole amministrazioni provinciali, arrivata due anni fa. Nel frattempo ci sono state le elezioni e sei comuni hanno deciso di fare marcia indietro, complicando la realizzazione dell’arteria.



IL PROGETTO – Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti descrive l’opera spiegando come sia parte del Corridoio Tirrenico, ovvero un’insieme d’infrastrutture «intese ad assicurare efficienti e moderni collegamenti lungo la costa tirrenica attualmente servita da un sistema viario con caratteristiche disomogenee». In sostanza, si tratta di una razionalizzazione dei trasporti nell’area tirrenica. Il progetto, nello specifico, è costituito nel completamento di un corridoio che va dalla A12 a Latina Nord. Il collegamento in questione avrà caratteristiche di autostrada, con due corsie per senso di marcia ed a pedaggio, e collegherà l’area pontina alla Roma-Napoli, chiamata ancora autostrada A2, nome cancellato nel 1988 dopo che il tratto in questione venne inglobato nella A1, che diventò così Milano-Napoli, a seguito della realizzazione della bretella che salvata il passaggio nel G.R.A.



I COMUNI ATTRAVERSATI – Lo stesso ministero definisce la bretella, lunga 45 chilometri, «il collegamento trasversale mancante» nella regione Lazio. L’opera è divisa in due assi. Il primo, di 34 chilometri, chiamato asse Casilina – Pontina ed un secondo asse della lunghezza di nove chilometri chiamato Raccordo Valmontone. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 748 milioni di euro, di cui il 40 per cento a carico dello Stato ed il 60 per cento a privati, che beneficeranno del pedaggio autostradale. Il progetto esecutivo è stato approvato nel 2011 mentre i lavori inizieranno nel 2014 per concludersi nel 2018. Autostrade del Lazio aggiunge che il tracciato si svilupperà nei comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Velletri, Artena, Cori, Lariano, Valmontone e Labico. Prevista inoltre al nascita della Tangenziale di Lariano, di una nuova viabilità di collegamento tra Velletri e la strada provinciale per Cori e la tangenziale di Labico. Il casello sarà a Labico mentre sono previsti quattro svincoli.



IL VANTAGGIO PER LA REGIONE – Il Tempo ci parla del si dato dal Cipe lo scorso 2 agosto al progetto, si che prevede anche l’esproprio di parte dei terreni da destinare al completamento dell’opera, aggiungendo come lo studio del progetto abbia fatto in modo che si minimizzasse il più possibile l’impatto ambientale in termini di viadotti e gallerie e come l’autostrada in questione avrebbe consentito un rilancio economico dell’area pontina. progettuali è stata posta particolare attenzione alle tecnologie volte a minimizzare l’impatto ambientale, in particolare per viadotti e gallerie. L’opera autostradale con il tracciato definitivo – da Campoverde a Labìco – è un elemento essenziale per il rilancio economico dell’area pontina nei comprensori casilino, lepino e prenestino, tra cui Labìco, Valmontone, Artena, Cori, Velletri, Cisterna ed Aprilia, oltre ai paesi che indirettamente possono essere serviti da quest’arteria.

I MIGLIORAMENTI NELLA VIABILITÀ ORDINARIA – Il sindaco di Artena, Mario Petrichella, si definisce favorevole al progetto in quanto porterà sicuri miglioramenti nella viabilità dell’area: «La nostra zona paga pesantemente il fatto di essere area di raccordo e transito per Roma e Napoli. Pertanto la bretella è essenziale per il rilancio economico di buona parte del Lazio meridionale». Si associa il primo cittadino di Labico, Alfredo Galli: «Ribadisco il grande interesse del nostro comune per questa opera viaria. Il casello terminale, come già definito in Conferenza dei Servizi, è previsto sul nostro territorio. Per Labìco è già stata progettata una tangenziale esterna al centro urbano che andrà ad alleggire il traffico pesante, e sarà utile anche per coloro che utilizzano il casello della Cisterna-Valmontone in entrata e in uscita».

LE VOCI CONTRARIE – Terza amministrazione favorevole è quella di Valmontone, con il vicesindaco Eleonora Mattia che aggiunge: «La scelta dell’Amministrazione casilina è in piena sintonia con la Regione Lazio. Ora l’obiettivo rimane quello di sollecitare l’Ente regionale e le Istituzioni sovracomunali per migliorare il servizio ferroviario sulla Cassino-Roma e i collegamenti con la Capitale». Queste sono le voci favorevoli. I contrari invece sono altrettanto numerosi e forti allo stesso modo nelle loro argomentazioni. Il capofila della protesta è rappresentato dal comune di Velletri, con i cittadini che ritengono l’opera anacronistica e dannosa. Castellinotizie ci propone le parole dell’ex consigliere comunale Massimo Andolfi, già candidato alle Regionali con i Verdi che ha definito l’opera inutile.

UN TRAFFICO INSUFFICIENTE – Il motivo è da ricercarsi nei flussi di traffico non sufficienti per giustificare la spesa, specie in un contesto economico e sociale difficile come quello che sta attraversando l’Italia ed in special modo la zona del pontino e la valle del Sacco, un tempo fiorenti poli industriali ed oggi aree decadenti. Per Andolfi la strada servirà sopratutto a collegare i poli del terziario e del divertimento a Valmontone, tra cui Outlet e parco dei divertimenti, e che per questo un collegamento così pare del tutto inutile. Al di là dell’opportunità di sviluppo inesistente, la strada contribuirebbe alla rovina del territorio, mettendo in pericolo uno degli ultimi lembi di agro laziale, non ancora interessate dall’esplosione urbana, fino ad arrivare agli espropri che portano con sé la distruzione delle case coloniche e delle testimonianze di un passato agricolo che rischia di svanire per sempre.

L’APPELLO DEL COMITATO ANTI-BRETELLA – Infine l’autostrada porterà inquinamento in una zona in cui si stava riscoprendo il valore dell’agricoltura e dell’enogastronomia a chilometri zero, con il risultato che qualsiasi investimento fatto in passato rischia di essere annullato. La ricetta, secondo Andolfi, è quella di usare questi soldi per migliorare la rete ferroviaria in zona e la viabilità locale, messa all’indice dai gruppi organizzati che si oppongono alla costruzione dell’autostrada in quanto desiderosi di vedere miglioramenti nella viabilità della via Pontina. Nello specifico, il comitato «No alla bretella autostradale Cisterna-Valmontone» ha spedito una lettera al presidente della Regione Nicola Zingaretti, All’Assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Fabio Refrigeri e all’Assessore alla Viabilità e ai Trasporti Michele Civita in cui viene denunciata

la drammatica pericolosità della Via Pontina, con i suoi 560 morti per incidenti stradali negli ultimi 20 anni e 10 solo nel 2012, le centinaia di feriti e invalidi.

contro

la devastante, inutile e costosa autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone

Infine, viene lanciata la proposta:

al fine di salvare tante vite umane, di stornare le risorse economiche pari a 468 milioni di euro dall’autostrada all’urgente e non più rinviabile adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, da Roma a Terracina.

IL CASO DI VELLETRI – Ma come dicevamo Velletri è contraria, a parte il sindaco. Il primo cittadino Fausto Servadio si è sempre dichiarato favorevole all’arteria che passerebbe nelle campagne della città, nelle frazioni di Malatesta, Castel Ginetti e Lupacchiotti. Servadio ha anche comunicato la prossima nascita di uno svincolo nella città di Velletri anche se al momento di questo non c’è traccia. A denunciarlo proprio il Comitato che ha ricordato come in opposizione alla bretella ci siano anche le municipalità di Pomezia, Ardea, Aprilia e Cori. Il sindaco di quest’ultimo comune, Tommaso Conti, ripreso da Studio93, per il quale l’opera potrebbe mettere in pericolo il lago di Giulianello.

I TIMORI DEL SINDACO DI CORI – Il primo cittadino ha definito il lago di Giulianello «uno dei monumenti naturali del territorio lepino» Conti ha poi aggiunto: «Siamo convinti che la bretella Cisterna-Valmontone sia un’opera inutile ed estremamente costosa che prordurrà conseguenze disastrose alle aziende agricole e al territorio». Conti aggiunge che l’opera non verrà costruita nella sua interezza ma che verrà costruita a lotti, con il rischio che possa nascere una specie d’incompiuta che possa durare per anni. Inoltre, secondo Conti, ci saranno espropriazioni di aziende agricole, sopratutto biologiche, con perdita di posti di lavoro e deturpazione d’importanti aree di pregio naturalistico e storico. Il tutto con la beffa del parcheggio a pagamento.

ANCHE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE È PER IL NO – Si unisce al no anche il Movimento Cinque Stelle, che dalle pagine del blog di Beppe Grillo si unisce ai comitati contro un’opera che rischia di mettere in pericolo un territorio incontaminato, silenzioso, ricco di storia e di cultura. Una risposta, per dirla con le parole di Corrado Bisini dell’associazione La Spinosa, di un «territorio che non può essere distrutto da interventi che rispondono ad una logica ormai superata di sviluppo incentrato sulle quattro ruote, logica che ha portato il nostro Paese ad un enorme spreco di denaro pubblico, a favore della Fiat e delle imprese legate alla costruzione delle autostrade». Elena Fattori, senatore del Movimento Cinque Stelle, il primo agosto, ovvero il giorno dopo del via libera da parte del Cipe, ha definito in Parlamento la Cisterna-Valmontone l’ennesima inutile grande opera «al servizio dei soliti noti», spiegando come il progetto, nella sua interezza, sia costato in 13 anni, 100 milioni di euro a causa della nascita di due società e delle Autostrade del Lazio.

I VERI PROBLEMI – Osservatore Laziale riporta poi la voce del Movimento Cinque Stelle di Velletri che si discosta dalla valutazione fatta a Roma, spiegando quale sia la realtà della viabilità in un’area che avrebbe solo benefici dalla nascita di una nuova arteria che si collegherebbe con la A12, la Roma-Fiumicino e la Roma-Napoli. Oggi i mezzi provenienti da Nettuno e Cisterna finiscono nella via provinciale Caranella che raccorda Velletri con la via di Cori, per prendere l’autostrada a Valmontone, passando vicino ad una scuola elementare a Lariano per finire sulla via di Artena. Si fa presto a capire il perché del sostegno a quest’opera. Per questo motivo i pentastellati locali sanno che non si può dire no ma che bisogna proporre progetti alternativi e meno invasivi come la messa in sicurezza della provinciale Caranella con allargamento di corsia e rotatorie agli incroci, così come dovrebbe accadere a Lariano, dove è già prevista una tangenziale.

UNO SCONTRO PROLUNGATO – Secondo i critici poi la strada servirebbe a poco per via del pedaggio. Piuttosto che pagare un collegamento tra il G.R.A. e Valmontone, la viabilità ordinaria accoglierebbe i mezzi provenienti da Roma e desiderosi di sfruttare le tangenziali locali saturando la mobilità delle tratte locali. In sostanza secondo le persone a favore la strada serve perché bisogna collegare il pontino con il resto del mondo evitando la pericolosa viabilità locale. Per i critici il progetto rischia di mettere in pericolo la fauna e l’economia dell’area a causa della sua invasività e dei flussi di traffico che non giustificherebbero l’impegno, chiedendo piuttosto lavori di rifacimento della viabilità ordinaria, il tutto mentre il Cipe ha già stanziato oltre 300 milioni di euro per l’arteria Cisterna-Valmontone che verrà costruita al 40 pe rcento dai privati con conclusione nel 2018. Una situazione complessa che farà parlare di sé nei prossimi mesi. (Photocredit Anas / Autostrade del Lazio / Velletrilife.blogspot.com / Lapresse)