Italiani disposti a pagare di più se si rispetta il benessere animale. Il posto migliore per fare la spesa? Ikea
07/09/2017 di Gianmichele Laino
Italiani brava gente. Almeno nelle intenzioni. Secondo il sondaggio condotto da YouGov per CIWF Italia, i nostri connazionali sarebbero disposti a pagare anche un 10% in più quei prodotti realizzati rispettando gli standard del benessere animale. Il 53% degli italiani, infatti, si è detto molto propenso a questo tipo di acquisto, mentre il 35% si è dichiarato «abbastanza propenso». Una maggioranza schiacciante, insomma, che restituisce un po’ di fiducia nella consapevolezza dei consumatori di casa nostra. E che dovrebbe lanciare un vero e proprio campanello d’allarme per quelle multinazionali – e per le aziende in generale – che continuano a produrre attraverso allevamenti intensivi.
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CIWF BENESSERE ANIMALE: ECCO COSA NE PENSANO GLI ITALIANI
Ma c’è di più. Il 77% degli intervistati, infatti, ritiene che la pratica dell’allevamento intensivo sia crudele, mentre l’80% ritiene che un modus operandi del genere non faccia altro che mettere il profitto al di sopra del benessere animale. Inoltre, percentuali molto elevate di italiani – al di sopra del 50% – ritengono che gli allevamenti intensivi siano causa del cambiamento climatico, che contribuiscano alla perdita della biodiversità, all’impoverimento del suolo, all’inquinamento di acqua, aria e terreno, all’antibiotico resistenza e all’aumento del rischio tumori.
«Il nostro sondaggio – dichiara Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia onlus – conferma che un numero considerevole di Italiani sono già al corrente dei disastrosi impatti dell’allevamento intensivo. Ugualmente, il sondaggio dimostra che i cittadini del nostro paese sono attenti al benessere degli animali. Purtroppo non tutte le etichette e i claim presenti sulle confezioni hanno un’effettiva funzione informativa: a volte possono essere fuorvianti oppure non chiare».
Non basta, infatti, mettere una sommaria indicazione sul prodotto biologico oppure sull’allevamento senza l’utilizzo di antibiotici per certificare la bontà di un prodotto. Proprio per questo motivo, CIWF Italia ha stilato una guida – scaricabile qui – al consumo consapevole, che mette in luce anche i negozi, le aziende e le grandi catene di distribuzione che hanno una particolare attenzione al benessere animale. La onlus lo fa attraverso l’assegnazione di diversi riconoscimenti che mettono in conto le modalità con cui gli animali – dalle galline, ai maiali, passando per i conigli – vengono allevati.
CIWF BENESSERE ANIMALE, ECCO IL MIGLIOR PUNTO VENDITA
Il posto migliore per fare la spesa, a sorpresa, è l’Ikea. La casa svedese, maggiormente conosciuta per la vendita di mobili, ha ottenuto le certificazioni di CIWF Italia a proposito delle uova prodotte da galline non allevate in gabbia, per polli cresciuti in ambienti «chicken-friendly» e per la policy messa in pratica per l’allevamento delle scrofe.