Come cambia Equitalia

Categorie: Economia

Una agenzia autonoma ed indipendente con reparto ad hoc per la riscossione negli enti locali. E uno Stato più "morbido" per i pagamenti sotto i due mila euro. Le idee di Palazzo Chigi anticipate su Repubblica

Equitalia spa, nata nel 2005 dalle ceneri della galassia degli esattori privati e affidata sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate, potrebbe cambiare stavolta in modo radicale. A raccontare il caso è oggi Repubblica in un pezzo a firma di Roberto Petrini. Dopo il flop della proposta del Movimento 5 stelle, bocciata nei giorni scorsi a Montecitorio, l’incubo dei contribuenti italiani è in mano al governo che ora potrebbe modificare l’articolo 10 sulla delega fiscale. Il lavoro di Chigi punta anche a un piano contro l’evasione fiscale.



Una protesta a Milano. Credits LaPresse

SOTTO I 2 MILA STATO PIÙ “BUONO” – Quali sono i punti del cambiamento? Il primo è l’approccio “soft” dell’esattore per i pagamenti sotto i 2 mila euro. Petrini sottolinea…

Nascerà un «mini-ruolo» destinato alle piccole somme, fino a 1.000-2.000 euro, sul quale l’approccio del nuovo esattore nazionale sarà soft e la temuta cartella non arriverà come è avvenuto fino ad oggi. Invece di passare subito alle maniere forti, lo Stato opererà un po’ come fanno i gestori dei telefonini e di altri servizi con i clienti morosi: un call center solleciterà il pagamento verbalmente, poi si passerà ad inviti bonari e solo in caso di necessità partirà la cartella e scatteranno le procedure esecutive della riscossione. Più tempo, meno ansia e forse migliori rapporti tra contribuenti e fisco



SCORPORO DALL’AGENZIA – Altra questione fondamentale è capire che tipo di governance avrà Equitalia o meglio “Nuova Equitalia/Agenzia per la riscossione”. Sempre Repubblica spiega…

Attualmente è una spa, controllata al 51 per cento dall’agenzia delle entrate e per il restante 49 per cento dall’Inps. Questo assetto crea due problemi. Il primo riguarda unasota di conflitto di interessi tra l’ente che va a caccia di evasori, fa l’accertamento e lo iscrive nell’ elenco o ruolo dei debitori, ovvero l’Agenzia, e l’ente che ha il compito di riscuotere il credito, cioè Equitalia. I due enti lavorano fianco a fianco, stanza astanza, e quando il contribuentesi accorge che nell’accertamento c’è stato un errore, l’Agenzia per non scontentare l’esattorea caccia di denaro potrebbe esser tentata a non riconoscerlo. Ecco perché la proposta di M5S è stata oggetto di critiche in Parlamento: accorpare le due funzioni in uno stesso mega ente avrebbe accentuato questo fenomeno.



Il governo ha in previsione lo scorporo di Equitalia dal controllo dell’Agenzia. Perché, spiega il quotidiano in tal modo il Nuovo Esattore verrebbe trasformato in una agenzia autonoma ed indipendente, evitando così conflitti di interessi. Come spiega Repubblica la partita non è uno scherzo: si tratta di 615 miliardi in crediti da parte di Equitalia, di un cambio contratto per gli 8 mila dipendenti e una filosofia aziendale tendente più verso il pubblico.

REPARTO AD HOC PER RISCOSSIONE IN ENTI LOCALI – Altra questione è il terzo punto: la riscossione negli enti pubblici. Il nuovo progetto prevede un reparto specializzato…

Le somme iscritte a ruolo dai Comuni sono piccole e la media è 330 euro e spesso difficile incrociare le banche dati e compiere le normali verifiche.

(Copertina LaPresse)