Cos’è successo davvero al volo Air Asia QZ8501

I dati della scatola nera dell’Air Asia QZ8501, precipitato il 28 dicembre scorso mentre era in volo da Surabaya a Singapore,  raccontano che il mezzo è andato in stallo dopo aver provato un’impennata durante la quale ha preso quota a 6.000 piedi (circa 1.800 metri) al minuto.

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UNA MANOVRA MAI VISTA – Un’impennata violentissima, forse per provare a evitare un fronte temporalesco, fatta a una velocità esagerata persino per un caccia, poi lo stallo e l’aereo che precipita senza che i piloti riescano a riprendere il controllo del mezzo.

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LA SALITA E POI LO STALLO – Questa la fine del volo Air Asia QZ8501 com’è raccontata dalla scatola nera, recuperata la settimana scorsa insieme a parti dell’aereo e parte dei passeggeri, e dai dati in essa contenuti, che confermano quanto visto dai radar del controllo del traffico aereo, che avevano visto e registrato quell’inusuale impennata poco prima della sparizione dell’aereo e dei suoi 162 passeggeri. Al momento sono stati recuperati i resti di appena una quarantina delle vittime dell’incidente.

UN ERRORE UMANO PER IL VOLO Air Asia QZ8501 – La notizia è stata diffusa nel corso di un’audizione alla Camera del parlamento indonesiano, durante la quale i tecnici hanno spiegato che si tratta di una manovra che nessun pilota civile e ben pochi piloti militari azzarderebbero, ben oltre i limiti dell’Air BusA320-200.
Una manovra «incredibile» l’ha definita il relatore, al termine della quale l’aereo si è ritrovato privo di spinta e portanza aerodinamica e ha cominciato a precipitare come farebbe una foglia morta. Sembra quindi che la pista dell’errore umano sia per il momento quella privilegiata dagli inquirenti, che dopo aver escluso la pista terroristica ora devono capire se sia trattato di un problema dei piloti, del mezzo o di manifestazione del maltempo alle quali l’aereo non poteva resistere.

 

 

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