Crimea: Ucraina e Russia ad un passo dalla guerra?

Spirano venti di guerra tra Ucraina e Russia. Il referendum che ha sancito l’annessione della Crimea alla Federazione ha dato il via ad un’escalation precipitosa che ha portato nelle ultime ore le parti ad un passo dal conflitto, con la Russia che si dichiara pronta a rispondere alle sanzioni di Washington.

Crimea, Ucraina e Russia ad un passo dalla guerra?

L’UCRAINA ESCE DALLA CSI – Il Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa di Kiev ha comunicato che le truppe ucraine sono in stato di massima allerta e pronte al combattimento, aggiungendo che è stato ordinato lo schieramento dell’esercito lungo il confine con la per proteggere l’integrità territoriale del Paese. Allo stesso tempo è stata decisa l’uscita del Paese dalla Comunità di Stati indipendenti, l’organismo che ha sostituito l’Unione Sovietica e che includeva i paesi appartenenti alla vecchia Urss, introducendo allo stesso tempo un regime di visti per i cittadini russi. A confermarlo è stato il ministro degli Affari esteri Andriy Parubiy. Tuttavia la Russia non sembra impressionata ed anzi continua dritta per la sua strada.

 

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IL PONTE CHE COLLEGHERÀ RUSSIA E CRIMEA – Vladimir Putin ha annunciato la nascita di una ferrovia e di un ponte che collegheranno la Crimea ed il sud della Russia. Il Presidente, ripreso dall’agenzia Interfax, ha spiegato il progetto: «Abbiamo bisogno di un ponte per il passaggio di auto e treni». Il messaggio, rivolto ai ministro dell’esecutivo, implica la nascita di un collegamento di persone e merci tra Russia e Crimea evitando il transito in terra ucraina, in affiancamento ad un servizio di traghetti per autovetture e passeggeri. Il ponte verrebbe costruito sullo stretto di Kerch e costerebbe 50 miliardi di rubli, pari a circa un miliardo di euro.

L’ULTIMATUM DI TRE ORE – Tuttavia a preoccupare maggiormente è il gesto condotto da miliziani filo-russi che hanno occupato due basi navali militari arrestando il capo della Marina ucraina Sergiy Gayduk. Il comandante, nominato a seguito del giuramento di fedeltà alla Russia operato dal suo predecessore, è in stato di arresto in quanto accusato di aver ordinato ai militari ucraini di aprire il fuoco contro i civili. Le milizie filorusse, inoltre, hanno occupato anche la base di Novoozerne, costringendo circa 50 soldati di Kiev alla fuga. Contestualmente, decine di soldati dell’esercito ucraino hanno abbandonato il quartier generale navale di Sebastopoli. Il gesto ha scatenato la reazione furiosa di Kiev con il presidente ad interim Oleksandr Turchynov che ha dato tre ore di tempo per liberare il comandante Gayduk. In caso contrario, ci sarebbero «adeguate risposte di carattere tecnico e tecnologico».

 

LA NATO SI PREPARA – Allo stesso tempo l’Ucraina sta completando il rientro dei militari e delle loro famiglie spiegando che il dislocamento avverrà in modo efficace. E la Russia intanto ha iniziato ad emettere propri passaporti in Crimea E mentre Ban-Ki Moon, segretario generale dell’Onu, si sta recando a Mosca per parlare con Vladimir Putin, la Nato appare in allarme per quanto sta accadendo nella regione. Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Andreas Fogh Rasmussen, ha spiegato che quella in Crimea è la minaccia più grave alla sicurezza e la stabilita’ dell’Europa dai tempi della Guerra Fredda. «Quello che sta avvenendo in Crimea -ha continuato Rasmussen- è un campanello d’allarme per la comunità euroatlantica, per la Nato e per tutti quelli che sono impegnati nella difesa di un’Europa libera e pacifica».

 

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GLI USA CHIEDONO UN DIALOGO – In sostanza la Nato ritiene che quella in corso in Crimea sia un’aggressione militare da parte della Russia. Una lettura che fa il paio con quella degli Stati Uniti. Secondo Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, l’occupazione di basi militari ucraine da parte della Russia stanno creando una situazione pericolosa e gli Usa, per questo, condannano l’azione di Mosca, invitando allo stesso tempo le fazioni al dialogo. La Germania, dal canto suo, ha definito indifendibile il commercio delle armi con la Russia da parte del colosso tedesco Rheinmetall incaricato di realizzare nel Paese un campo di addestramento autorizzato per formare l’esercito. L’azienda però ha già fatto sapere di voler rispettare la commessa, del valore di 100 milioni di euro. La Francia invece manterrà il suo contratto per la consegna di due navi da guerra, portaelicotteri d’assalto della classe Mistral per un valore di un miliardo di euro. (Photocredit Lapresse)

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