A un calciatore può succedere di non fornire una prestazione non brillante. Ma non per questo deve essere minacciato di morte. Men che meno se a essere coinvolta è la sua famiglia e se la causa scatenante di tanto odio gratuito è il Fantacalcio. Eppure Cristiano Biraghi, difensore della Fiorentina, ha subito questa terribile ondata di violenza sui social network: all’indomani della sfortunata partita contro il Chievo Verona, il suo profilo Instagram è stato preso d’assalto dagli haters.
«Dopo la sconfitta di Verona – ha dichiarato Biraghi – qualcuno ha scritto sul mio profilo Instagram augurando la morte dei miei familiari. A farmi esplodere di rabbia è ciò che ha scritto una persona, augurandosi addirittura che un familiare morisse nel match di ritorno a Firenze perché mi accusava di averlo fatto perdere al Fantacalcio».
Insomma, il gioco basato su un altro gioco che diventa il discrimine per augurare la morte a persone completamente innocenti. A Biraghi la cosa non è andata giù e, sempre via social network, si è sfogato accusando queste persone di essere falsi sostenitori della Fiorentina. Il calciatore li ha definiti «leoni da tastiera» e li ha invitati a «tapparsi la bocca»:
«Questi per me non sono tifosi – ha rincarato la dose Biraghi -, né della Fiorentina né di altre squadre. Sono disposto ad accettare gli insulti, a patto che riguardino la mia prestazione: basta non venga tirata in ballo la mia famiglia».