Dachau, dal lager nazista rubata la scritta «Il lavoro rende liberi»

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Dal primo campo di sterminio costruito in Baviera è scomparso un cancello con la macabra espressione che accoglieva i deportati

Macabro furto al campo di sterminio nazista di Dachau, in Germania. Due notti fa alcuni ignoti hanno rubato la scritta «Arbeit macht frei», «Il lavoro rende liberi», che accoglieva i deportati all’ingresso dei lager e diventata uno dei simboli del genocidio e delle atrocità compiute dalle gerarichie hitleriane. I ladri sembrano aver portato via l’intero cancello d’ingresso del campo di concentramento, costruito nel 1933, il primo in Baviera.



A denunciare il furto è stato il personale che sorveglia il memoriale. Immediatamente è stato avvertito anche il ministero dell’Interno tedesco, che si è subito messo al lavoro per indagare sul caso. Ovviamente l’episodio ha lasciato di stucco i responsabili del memoriale, che parlando di un «salto di qualità della cultura della profanazione». Mentre il direttore della fondazione dei memoriali bavaresi parla di «atto orribile». Un atto orribile che non si verifica per la prima volta. Circa 5 anni fa un identico furto era stato commesso ad Auschwitz, in Polonia. In quel caso i ladri della scritta «Arbeit macht frei» furono catturati tre giorni dopo. Il cancello con la scritta fu segato in più parti e sepolto in un bosco. A Dachau morirono in dodici anni, dalla costruzione del campo alla fine della guerra, 41.500 persone.



(Foto da archivio LaPresse)