I sospetti sui rimborsi degli europarlamentari M5S
07/03/2017 di Redazione
Daniela Aiuto e Laura Agea sono due dei dei europarlamentari italiani sospettati o scoperti nell’utilizzo irregolare dei fondi erogati per la loro attività legislativa. In un’inchiesta de La Repubblica di oggi si rimarca come diversi partiti euroscettici, come il Front National, ci sia una sorta di truffa sistematica sui rimborsi stanziati per i membri dell’assemblea legislativa dell’UE, con familiari o funzionari di partito falsamente assunti come assistenti per le attività degli eurodeputati. In Italia ci sono sei casi, senza rilievi penali, sospetti. Tra gli europarlamentari sospettati ci sono due esponenti M5S, Daniela Aiuto e Laura Agea, su cui sono in corso verifiche interne. Come scrive Repubblica, Daniela Aiuto, parlamentare UE eletta in Abruzzo,
è nel mirino per avere chiesto il rimborso, diverse migliaia di euro, per una mezza dozzina di ricerche che le sarebbero dovute servire per svolgere il mandato europeo ma che in realtà sono state copiate da siti come Wikipedia.
Laura Agea, europarlamentare umbra, è invece sospettata di aver assunto
come assistente un imprenditore, sospettato di non avere il tempo di svolgere il lavoro relativo al mandato europeo dalla deputata ma al massimo, nella veste di attivista del Movimento, di seguirla nella politica locale
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Come rimarca l’articolo di Alberto D’Argenio, le due eurodeputate avranno tempo di difendersi e fugare ogni dubbio. Ci sono altri casi raccontati da La Repubblica che riguardano parlamentari italiani. Lara Comi, di Forza Italia, aveva assunto la madre come assistente, ma per evitare problemi ha deciso di rimborsare i soldi ricevuti. Massimiliano Bostini, assistente dell’europarlamentare Mario Borghezio, è finito sotto indagine per essersi fatto rimborsare viaggi per 35 milano da Milano a Bruxelles, quando in realtà non avrebbe potuto visto che la sede della sua attività era la capitale belga. Riccardo Nencini è riuscito a evitare il rimborso di circa 450 mila euro contestati dalle autorità comunitarie grazie alla prescrizione. Antonio Panzeri, eurodeputato del PD ora passato al nuovo movimento di centrosinistra Mdp, ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia dell’UE per i rimborsi da circa 80 mila euro contestatigli.
Fotocopertina: profilo Facebook di Daniela Aiuto