Danilo Calvani, il Coordinamento 9 dicembre e la cronaca di un flop annunciato

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Sfilano in pochi a Genova mentre a Torino non si presenta nessuno. Tutte le assenze città per città. Che succede al popolo di Calvani?

La rivoluzione può attendere. Non c’è grande affluenza per il giro di iniziative lanciate dalla corrente di Danilo Calvani del coordinamento 9 Dicembre. Che succede? A Torino, protagonista un mese fa dei sit-in più tesi, non c’è quasi nessuno. Davanti alla Prefettura, in piazza Castello, le agenzie raccontano di forze dell’ordine presenti ed un gruppo folto di fotografi. Poche persone anche all’altro presidio davanti alla stazione di Porta Susa, dove sarebbe prevista una conferenza stampa di Rifondazione. Qui sotto una istantanea dalla città del Lingotto:



(Foto twitter di @AGiambartolomei)



TUTTI A …. – Eppure la rivolta era programmata. Doveva scattare stamane alle 10. Davanti a tutte le prefetture d’Italia.



Obiettivo? Tutti a casa. «Danilo Calvani e il Coordinamento 9 dicembre – si legge nel comunicato – composto da tutti i presidianti locali, hanno già dichiarato l’ultimatum al Parlamento ma sanno che nessuno sarà disposto a dimettersi. Eppure la Consulta è stata chiara e, sebbene non abbia ancora depositato la sentenza, presto lo farà. Secondo Capotosti, giudice costituzionale dal 2006 e professore emerito di Diritto Costituzionale e di Giustizia Costituzionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, questa sentenza avrà un effetto “dirompente” e sarà depositata a breve e pubblicata entro la fine di gennaio 2014 sulla Gazzetta Ufficiale».

ROMA DIVISA IN DUE – «Perdonatemi, ma non è che qui si fanno solo chiacchiere? E’ un mese che leggo solo proclami, invettive, lamenti…ma di concreto? Cosa è stato raggiunto?» , chiede un utente sotto l’appello al presidio capitolino. La Caput Mundi è divisa in due. Da una parte Danilo e i suoi davanti alla prefettura, dall’altra un presidio a Piazza Mancini. Si tratta del gruppo “Oltre” 9 dicembre:

Mentre sotto il Colosseo tutto tace nelle altre città non va meglio…

MAHHH…I FORCONI FORSE ERANO SOLO UN'ALLUCINAZIONE COLLETTIVA DOVUTA ALLA SOLA IDEA DI LIBERALLIZZARE LE DROGHE LEGGERE. #peggiodegliufo

— marko (@maarkkos13) 10 Gennaio 2014

LE LAPIDI SU GENOVA – Poche decine di persone hanno partecipato stamane alla manifestazione del Coordinamento 9 dicembre, promossa in diverse città, per protestare contro il Governo e ricordare “le vittime della crisi”. A riferirlo è ANsa. Un corteo è partito dal presidio permanente di piazza Martinez verso la Prefettura con tanto di lapidi che ricordano le persone “uccise” dalla crisi. «Siamo in pochi a causa della cattiva informazione – ha detto uno degli organizzatori – e perchè a Genova abbiamo deciso di allontanare i violenti». Questa è la presenza a Latina, terra di Calvani:

Le reazioni su Twitter…

Mentre a due passi dalle Alpi, a Borca di Cadore si tiene un presidio nel parcheggio dell’hotel Antelao.

MA UN PROGRAMMA? – «Caro Danilo, io per vicende personali posso dire di essere piu’ incazzato di te! Scusami ma io sono contro i facili slogan e piu per un programma di protesta articolato che stabilisca punti precisi su cui lottare e ottenere risultati, dire puramente e semplicemente mondiamoli tutti a casa, fa effetto ma sai bene che stai soltanto recitando uno slogan, per esempio potresti lottare perché si garantisca un sostegno per i milioni di disoccupati», chiede un utente sotto gli annunci del profilo di Calvani. Il 18 gennaio il gruppo delll’agricoltore laziale rilancia con “manifestazioni” davanti alle regioni. «Le proteste – spiega Calvani nella nota – sempre pacifiche e democratiche hanno come fine quello di pretendere le dimissioni dell’intero Parlamento già delegittimato dalla Consulta». Sarà la volta buona?