Dieci animali del futuro creati dall’uomo

Ecco a voi il presente della ricerca genetica sugli animali e dei suoi risultati.

LA RICERCA – L’uomo ha sempre cercato di estrarre valore dall’ambiente come dagli animali e oggi quello di usare gli animali come banco di prova per esperimenti di ogni genere si è affermato come attività rilevante. In questo campo è oggi è l’ingegneria genetica a guidare la ricerca di nuove possibilità di creare valore dalla fauna come dalla flora. A seguire un elenco di esempi di quanto fino ad ora realizzato

I PRODOTTI:

Moscerini versatili – Il moscerino della frutta è il campione del mondo di tutti gli esperimenti di genetica, gli ultimi hanno riguardato la selezione del sesso dei nascituri, l’eliminazione dell’invecchiamento cellulare e la capacità di “annusare” la luce blu.

Eco- maiali – Ricercatori della University of Guelph in Ontario hanno modificato dei maiali di razza Yorkshire che ora producono il 30/70% di deiezioni in meno, assorbendo molto più fosforo di quanto non facciano di solito. Non è dato sapere poi se i maiali restan buoni da mangiare.

I beagle fosforescenti – ci sono molti animali che hanno già subito il trattamento, gli ultimi sono i beagle. Una tecnica che mira a un uso diagnostico della tecnica per identificare per tempo alcune malattie o l’insorgere delle loro complicazioni

I salmoni a crescita rapida – Crescono a velocità doppia del normale e dovrebbero essere destinati all’alimentazione umana, anche qui nessuna indicazione sulla qualità delle carni

 

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Le mucche-farmacia – mucche geneticamente modificate che producono latte medicinale

Topi a richiesta – Negli anni i topi sono stati modificati in ogni maniera, “accendendo” o “spegnendo” quasi ogni loro singolo gene per vedere l’effetto che faceva.

Il pesce neon – Si chiama GLoFish ed è già in vendita, nasce da un pesce che s’illuminava a contatto con acque inquinanti, la versione commerciale resta sempre accesa.

Maiali per pezzi di ricambio – Maiali opportunamente ingegnerizzati potranno a breve fornire organi ricambio per gli umani senza pericolo di rigetto o problemi per la disponibilità di donatori.

Il maiale braccio di ferro – nel 2002 ricercatori giapponesi hanno inserito il gene di una pianta, gli spinaci, nel DNA suino, ottenendo un maiale dalle carni con il 20% in meno di grassi saturi.

Il topo-orecchio – Sebbene fin dal 1997 l’immagine del topo-orecchio sia usata come simbolo degli orrori dell’ingegneria genetica, non si tratta di un topo modificato geneticamente, ma solo di un topo al quale è stata impiantata sottopelle un’impalcatura d’orecchio che poi l’organismo del topo ha alimentato con le sue cellule e la sua energia fino a dotarla di vasi sanguigni e cartilagine prodotti in proprio a sostituire quella dello “scheletro” progettato per dissolversi.

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