Dieci improbabili presidenti della Repubblica (secondo il web)
11/11/2014 di Stefania Carboni
Se i media si divertono in queste ore con un totoquirinale (più o meno serio) sui social si pensa già al post Napolitano. Ognuno a modo suo. Se i corazzieri ballassero il Tuca Tuca? Se i moniti dal Colle avessero lo stesso tono di una puntata di Superquark? Non sarebbe mica male. Ecco qui i papabili della rete.
Lancio il #TotoQuirinale tra @raffaella Carrà e Gianni Morandi. #RomanzoQuirinale
— Francesca Minonne (@framino) 10 Novembre 2014
PIERO ANGELA PUNTO E BASTA – La pagina Facebook è nata da poche ore. «L’unico che se lo merita davvero», precisa il primo status. D’altronde l’età giusta c’è. La calma (e la pazienza pure). Immaginate una nota del Colle pronunciata con la stessa tranquillità in cui si raccontano “Gli splendori dell’Antico Egitto”. Piero Angela potrebbe convincere sia Sel che Forza Italia insieme. Potrebbe andare oltre le larghe intese. Sederebbe i tumulti di piazza con la stessa chiarezza e semplicità utilizzata in “Annibale l’incubo di Roma”. E nessuno si può arrabbiare contro Piero Angela: una garanzia.
RAFFA AL COLLE – Il suo volto per il Quirinale girava già nel 2013. Così, come Prodi rispunta ad ogni elezione presidenziale, anche Raffaella Carrà è la candidata ideale. È donna come piace al presidente della Camera Laura Boldrini. Non solo: il suo caschetto biondo metterebbe allegria nei momenti più bui della legislatura. Sorriso perenne che calmerebbe qualsiasi grillino infuriato e intervalli musicali tra una consultazione e l’altra. Si divertirebbero tutti. Raffa è talmente in forma che sicuramente si farà tutti e sette gli anni di mandato. Senza acciacchi e con quel sano ottimismo che piace tanto a Matteo Renzi.
GIGI, UNO DI NOI – «Giocatore emerito del Cagliari e della Nazionale, maglia n. 11, uomo onesto rappresentativo…». Una bio impeccabile: è Gigi Riva. Quando ha compiuto 70 anni si è mossa l’Italia intera per gli auguri. Piace a destra, sinistra, punte, tutti. Quando Mario Balotelli fu indicato come il maggiore colpevole della disfatta azzurra ai Mondiali lui lo difese. «Io di Mario non posso che dire bene. Quando l’ho avuto in azzurro si è sempre comportato in maniera esemplare e ha fatto buone partite. E poi, diciamo la verità, anche io quando giocavo ero un filo elettrico, reagivo appena uno mi sfiorava. Con il tempo ho imparato a incassare». Ha la saggezza del team manager. Ha una ottima palestra alle spalle: curare la nazionale italiana è più difficile che mediare tra le forze politiche del Paese.
LA TECH DI GIANNI MORANDI – Partiamo da un presupposto: la regina Elisabetta ha twittato, il premier italiano risponde alle agenzie con gli hashtag, insomma il Colle ha bisogno di rinnovarsi. Così la candidatura di Gianni Morandi potrebbe diventare l’ideale per la Presidenza della Repubblica. Perfettamente immerso nei social Morandi ha una pagina fan seguita da oltre un milione di persone. Sempre connesso, interagisce con i cittadini che lo amano e lo stimano condividendo i suoi scatti quotidiani. Ha già la sua “Clio”, Anna, che sarebbe perfetta come First Lady e social media manager insieme. Mica male in tempi di spending review.
MAGALLI 4 PRESIDENT – Giancarlo Magalli ha diverse pagine fan e fa una spietata concorrenza a Gianni Morandi, a sua insaputa. Giancarlo ha quell’autoironia che smorzerebbe ogni tensione internazionale. È bravo a mediare (col Comitato). E ad ascoltare (a Piazza Grande). Non c’è motivo per cui, con abile pazienza, non possa tenere le redini di un Paese. Va in voga tra i giovanissimi che si sa sono “il futuro del Paese”. Recentemente gli hanno dedicato una festa ad Halloween. Con lui la parata del 2 giugno diventerebbe Rio de Janeiro: nessuno cambierebbe canale.
PIPPO BAUDO L’EVERGREEN – Pippo mantiene self control anche nei momenti più tragici. Immaginate il dramma di un cassaintegrato in piazza del Quirinale con tanto di minaccia di suicidio. Ecco, lui reagirebbe così:
Un successo: altro che Fabio Fazio. E poi Pippo è capace di tenere ore e ore di spettacolo figuriamoci sette anni di mandato. «Prima di morire – ha dichiarato recentemente – mi capiterà di condurre un altro Sanremo. Sarà il mio lasciapassare per l’addio». Ecco noi salviamo Pippo: lo piazziamo per un po’ al Colle così, tra convegni, corone di fiori (altrui) e targhe varie resterà occupato per un po’.
IL COLLE SERIO DI MARISA LAURITO – Continuiamo con le quote rosa. Marisa, showgirl, cantante e conduttrice televisiva è da diverso tempo “fan” del leader del Movimento 5 stelle. Conosce Beppe Grillo da tantissimi anni e la sua canidatura sarebbe ben vista dai parlamentari grillini. Al Colle farebbe la rivoluzione. Trasparenza in primis. In caso di fumate nere continue a Montecitorio sbloccherebbe la soluzione. Il babà è una cosa seria: anche il Colle.
LA CLASSE DI SOFIA LOREN – Qualcuno sui social ci ha pensato davvero. Sofia Loren rappresenta da anni l’Italia nel mondo ed è stimata ovunque. Tutti gli italiani si collegherebbero per il suo discorso di Capodanno. Ha classe da vendere e potrebbe metter in riga senatori e deputati di questa legislatura. Ha bloccato sul palco il giovane Paolo Ruffini, porrebbe fine alla mediocrità delle sedute d’aula. Fine degli schiamazzi e tutti zitti: parla Sofia.
UN ALLENATORE: LINO BANFI – «Ciao fra i tanti nomi possibili vorrei proporre un attore e personaggio italiano che a mio avviso rappresenta il nostro spirito e orgoglio anche se spesso noi siamo proprio come i personaggi che interpretava nei suoi film. Penso che potrebbe però avere la saggezza e il bene che ogni padre o nonno abbia per la propria famiglia, a difesa dei più deboli». La candidatura è stata lanciata (veramente) sul forum di un noto Movimento politico (indovinate quale). Lino Banfi però ha tutti i requisiti adatti : è “nonno”, ispira serenità e piazzerebbe Aristoteles a Palazzo Chigi. In barba ai poteri forti/Borlotti.
PAPA PRESIDENTE FRANCESCO – Abbiamo fatto trenta facciamo trentuno. Sta rivoluzionando il Vaticano dovrebbe esser più facile rivoluzionare l’Italia, no? E poi non ci sarebbe più la scocciatura di trovare un sostituto dopo 7 anni. Potrebbe perfino aprire alle unioni gay con la scusa della Presidenza della Repubblica. Papa Francesco ha una marcia in più: quando lancia un “monito” lo seguono tutti i giornali.