Il dito medio di Cattelan vince: da settembre in Piazza Affari

Cos’hanno in comune Telecom Italia, la Consob e la Borsa di Milano? Da settembre prossimo avranno una scultura di Maurizio Cattelan a forma di dito medio che quotidianamente indicherà a impiegati e dirigenti delle tre società la direzione da prendere.

L’arte contemporanea, come si sa, a volte è imperscrutabile; c’è chi la comprende, chi si sforza ma proprio non ci riesce, chi giura di aver colto il significato e il messaggio e chi si arrende subito, senza nemmeno sforzarsi più di tanto. Per venire incontro a chi è quindi impermeabile alla cultura, soprattutto se si tratta di arte contemporanea, dal prossimo Settembre in piazza Affari a Milano, proprio di fronte a Palazzo di Mezzanotte, la sede storica della borsa milanese, l’artista Maurizio Cattelan tenterà il tutto per tutto, per amore dell’arte, farà incontrare questo tipo estremo di arte e quei signori in giacca e cravatta che ogni giorno contrattano freddi titoli e impersonal denaro, e che dispongono di pochissimo tempo da poter dedicare a questo tipo sapienza. Cattelan infatti installerà proprio al centro di Piazza Affari una scultura rappresentante una mano con il dito medio svettante verso il cielo. Le quattro dita restanti sono mozzate, e il tutto darà alla scultura un significato abbastanza diretto. Per la gioia dei dipendenti di queste tre grandi società e di tutti gli amanti dell’arte.

LA SCULTURA-MESSAGGIO – Il dito medio è, come si sa, una nostra esportazione a livello mondiale, e quindi perchè non rendere immortale questo gesto ormai così comune? Il gesto in se potrebbe apparire volgare, banale e forse retorico, ma se contestualizzato come si deve, e Piazza Affari ci sembra un’ottimo contesto, ecco che l’arte nasce e trasmette il messaggio, il significato. Una scultura quindi che offre due chiavi di lettura, una prettamente artistica, dove la dita mozzate e l’indice medio eretto indicano una sola via da percorrere e l’altra, decisamente più diretta, che indica la strada da seguire. Inoltre che l’artista padovano abbia insistito affinchè questa sua opera fosse piazzata proprio di fronte alla Borsa Valori, arrivando a minacciare in caso di rifiuto da parte della giunta comunale di Milano, di non esporre la propria creazione resta tutto da decifrare. Che imputi qualche colpa della crisi ai finanzieri e borsisti? Non ci è dato sapere, almeno per ora, ma vi terremo aggiornati.

LA GIUNTA COMUNALE SPACCATA – Inutile dire che i consiglieri della giunta Moratti siano rimasto per lo meno perplessi e che abbiano tentato di non far esporre questa scultura, soprattutto di fronte alla sede della Borsa Valori. Come sempre sono volate parole grosse tra chi difende l’arte in ogni sua forma e chi invece di quel dito medio non ne voleva proprio sapere nulla. Cattelan, di fronte al rischio di non vedersi esposta questa sua opera così dibattuta ha dichiarato: “Alla statua della mano in piazza Affari non potrei rinunciare. Senza quell’opera non può esserci nemmeno la mostra. È un progetto pensato apposta per Milano”. A risolvere la faccenda ci ha pensato il sindaco Moratti, che tagliando la testa al toro ha così motivato la scelta di far esporre l’opera di Cattelan: “La settimana della moda ha bisogno di eventi per attirare l’attenzione” e ha aggiunto: “L’arte e le opere di Cattelan fanno parte di tutto ciò”. In aiuto dell’artista è venuto anche il leghista Massimiliano Orsetti dichiarando: “Se vogliamo accreditarci come città capitale dell’arte contemporanea dobbiamo saper sì mediare ma anche accettare quello che non ci piace”.

CATTELAN, PROVOCAZIONE FAI DA TE – Maurizio Cattelan è da sempre un artista provocatore. Nel 1999 espose la ormai famosa scultura raffigurante Papa Giovanni Paolo II accasciato a terra colpito da un meteorite, opera che lo fece conoscere al mondo. Nel 2004, sempre a Milano, ancora scalpore per tre manichini raffiguranti tre bambini appesi ad un albero. Insomma, la provocazione nel sangue, unita ad una carriera da autodidatta, fuori quindi da ogni schema, e alle sue naturali doti artistiche contribuiscono a Maurizio Cattelan una fama ormai mondiale. La sua ultima opera “Senza Titolo”, appena un mese fa, è stata battuta all’asta di Sotheby’s per ben otto milioni di dollari, che rappresenta anche il suo record personale. Mica male.

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