Mentre l’addio di Zayn Malik agli One Direction tiene banco nel mondo della musica, c’è chi consiglia alle Directioner di non consumare troppe lacrime per il proprio idolo: tutti siamo sopravvissuti allo scioglimento di qualche gruppo o boyband che ha segnato la colonna sonora della nostra adolescenza, e tutti siamo qui per raccontarlo. I particolari e i retroscena delle boyband più famose degli anni Novanta, comunque, continuano ad interessarci moltissimo. Come l’annosa questione: perché Backstreet Boys e ‘N Sync venivano presentati al pubblico di ragazzine strepitanti come due boyband rivali?
A quasi due decenni di distanza – sì, facciamocene una ragione, sono cose di vent’anni fa – spunta però la conferma: quella rivalità tra i Backstreet Boys di As Long As You Love Me e gli ‘N Sync di Bye Bye Bye non era solo di facciata. Anzi: gli ‘N Sync sarebbero stati creati appositamente come clone di Brian, Nick, e gli altri. La rivelazione è contenuta in Show ‘Em What You’re Made Of, documentario di Stephen Kijak che racconta l’ascesa al successo dei Backstreet Boys, uscito qualche settimana fa.
Come sottolinea Perez Hilton, tra i tanti episodi raccontati nel documentario c’è anche quello che descrive la costernazione e la rabbia dei cinque ragazzi di Orlando nei confronti del loro manager Lou Pearlman: lo stesso Pearlman che, dopo aver creato i Backstreet Boys e averli portati al successo, ha “assemblato” gli ‘N Sync per potersi garantire una sorta di continuità per il futuro. Racconta Kevin Richardson, il membro più “anziano” dei Backstreet Boys:
Più o meno nel 1995 Lou mi disse: ‘Vieni qui, ti voglio far vedere una cosa’. E mi mostrò una VHS con la registrazione di questa band.
La band in questione, al momento ancora senza nome, sarebbero diventati di lì a qualche mese gli ‘N Sync, capitanati da Justin Timberlake e con lo stesso Lou Pearlman come manager, che li aveva creati a immagine e somiglianza dei Backstreet Boys per avere una band rivale (o di scorta?) da far esibire quando i primi non sarebbero stati disponibili. Una rivelazione che non fu accolta con entusiasmo dalla band che in seguito licenziarono Pearlman e finirono per fargli causa con l’accusa di essersi intascato parte dei loro guadagni. Spiega ancora A.J. McLean, che all’epoca dei BSB era quello con l’aria più da “duro”:
‘Li stiamo formando a vostra immagine’, così ci hanno detto… Cavolo, uno non bastava? Adesso devi avere 15 boy band.
(Photocredit copertina: Vince Bucci/AFP/Getty Images)