Donald Trump, The Manchurian Candidate
10/12/2016 di Alessandro De Simone
DONALD TRUMP CIA RUSSIA: IL TRIANGOLO NON L’AVEVO CONSIDERATO
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti grazie all’intervento di hacker manovrati dal governo russo. Queste le conclusioni della CIA, esposte a una segretissima riunione con i senatori della commissione per l’Intelligence. Ovviamente un meeting non abbastanza riservato da eludere le fonti del Washington Post, che in quanto di presidenti eletti e dimissionari la sa lunga. Secondo le fonti del quotidiano americano, erano già molti mesi che la CIA, insieme alle altre diciassette agenzie di intelligence del governo americano, aveva prove concrete che ci fosse il governo Putin dietro una serie di azioni di hackeraggio nei confronti del team di Hillary Clinton.
TRUMP CIA RUSSIA, ASSANGE: “LE FONTI NON SONO RUSSE”
Informazioni sensibili sono state fatte avere a Wikileaks, che le ha ovviamente rese pubbliche, e l’insieme di queste informazioni hanno di fatto minato la fiducia dell’elettorato nei confronti del candidato democratico, spostando quindi I voti verso l’elezione di Trump. E questa sarebbe solo una delle azioni di disturbo di una massiccia campagna che la Casa Bianca non ha voluto pubblicamente denunciare prima del voto di novembre proprio per non sembrare di parte, favorendo di fatto la Clinton e screditando Trump.
TRUMP CIA RUSSIA: OBAMA VUOLE UN REPORT ENTRO IL 20 GENNAIO
Nonostante molte critiche interne, Obama ha preferito evitare polemiche, decisione oltretutto sacrosanta. Ma I fatti sembrano essere questi, il presidente uscente ha chiesto un report definitivo entro il 20 gennaio, data in cui passerà l’incarico a Trump. Che dal canto suo ha dichiarato a Time Magazine: “Non credo ci siano state interferenze, e in ogni caso potrebbero essere russi, cinesi, o anche un ragazzino dalla sua cameretta nel New Jersey”. Vero, anche se immaginiamo che le informazioni in mano agli analisti della CIA siano più attendibili delle battutone del nuovo POTUS.
TRUMP CIA RUSSIA: FANTAPOLITICA O CYBERSPIONAGGIO
Storia complicata, delicatissima, e anche meravigliosamente cinematografica. A partire dallo scoop del Washington Post, che ci fa tornare ai tempi di Tutti gli uomini del Presidente di Alan J. Pakula, instant movie sullo scandalo Watergate di straordinaria bellezza. Ma in alcuni casi la realtà va oltre, e per questo quindi che tutta la questione sembra essere uscita da un racconto di fantapolitica, genere tanto caro agli anni della Guerra Fredda. The Manchurian Candidate, per esempio, magnifico romanzo di Richard Condon da cui John Frankenheimer trasse un bellissimo film con protagonisti Fran Sinatra, Angela Lansbury e Laurence Harvey. La storia: il rampollo di una ricchissima famiglia americana subisce il lavaggio del cervello dopo essere stato fatto prigioniero durante la guerra di Corea. Una volta tornato in patria, verrà attivato dai comunisti per uccidere il candidato alla presidenza. Non so perché, ma qualche brividino lungo la spina dorsale forse lo dovremmo sentire.