Donald Trump è un miliardario americano impegnato nella campagna per le primarie repubblicane, si è candidato per il posto di sfidante del candidato democratico alle presidenziali del 2016 e fa un uso di Twitter molto diretto e a volte scorretto. Questa volta si è scontrato con un narcotrafficante.
Joaquín Guzmán Loera detto «el Chapo», il capo del potente cartello messicano di Sinaloa, che domenica scorsa ha lasciato l’ala più sicura del più sicuro carcere messicano grazie a un comodo tunnel ventilato e illuminato lungo un chilometro e mezzo, che ha percorso in moto. La sua evasione dopo appena un anno dalla cattura (in copertina) ha destato scandalo in Messico e anche negli Stati Uniti, da dove avevano chiesto l’estradizione del Chapo (il Corto) e da dove si è levata anche l’ira di Donald Trump che ha avuto parole dure per il narcotrafficante. L’evasione del Chapo caduta a fagiolo per Trump che negli ultimi giorni si è segnalato per gli attacchi agli immigrati messicani, che ha definito stupratori all’ingrosso, rifiutandosi poi di ritrattare o scusarsi.
Così ieri ha attaccato el Chapo e gli altri capi dei cartelli accusandoli di «risucchiare» droga e morte negli Stati Uniti e poi ha fatto ironia sull’utile tempismo dell’evasione ai fini della sua propaganda contro i messicani. A Trump ha per risposto a muso duro l’account «ufficiale» del Chapo, un account Twitter che non è sicuramente gestito dal boss messicano, ma che ha buone probabilità di essere gestito da qualcuno a lui vicino, tanto che il cartello non ha mostrato ostilità per l’iniziativa, come invece è accaduto nel caso di paladini della legalità o di semplici spiritosi che hanno offeso qualcuno che non si può offendere. Tutti finiti male e finiti in pubblico per disincentivare gli emuli.
La traduzione, al netto dell’appellativo razzista rivolto a Trump, dice di un invito all’americano a tacersi. Altrimenti il messicano promette di fare in modo di ricacciare in gola a Trump ogni singola parola. Prudentemente il candidato ha preferito glissare e non rispondere o tornare sull’argomento, il capitolo el Chapo pare chiuso per Trump.