L’ex responsabile sanitario della Nazionale dei Bleus rivela che Zidane e Dechamps avevano valori di ematocrito molto alti. E ritorna alla mente l’indagine di Guariniello e le parole di Zeman
ANALISI SOSPETTE – “Le analisi del sangue rivelarono anomalie su diversi giocatori francesi prima della Coppa del Mondo 1998, in particolare quelli che giocavano nel campionato italiano”: scrive il Corriere che questo è solo l’assaggio, bello forte, del libro «L’implosion» (scritto con Thibaut Danacher, edito da Michel Lafon) e anticipato in patria da Le Parisien. Paclet, che divenne medico dei Bleus però solo nel 2004, specifica che gli juventini della nazionale “erano stati esposti a sostanze dopanti”, precisando: “Ho detto quello che tutti sanno. Non ho inventato nulla. Avere alti livelli di ematocrito non dimostra che avessero usato Epo”. L’ex medico dei Bleus smorza i toni nei confronti degli atleti e li esaspera contro il club bianconero: “È noto che c’erano pratiche perlomeno discutibili alla Juventus in quell’epoca”.
PUBBLICITA’ SOSPETTA – Perché Paclet parla soltanto ora? La motivazione del patriottismo non regge, o meglio, non si capisce perché cada in prescrizione dopo i dodici anni. Nel libro, inoltre, il medico ne ha per tutti, persino per l’odiatissimo (in patria) Domenech, che è dipinto come un incapace nel guidare gli spogliatoi e pronto a farsi mettere i piedi in testa dai calciatori. Le sue parole, tra l’altro, hanno ricevuto una sonora smentita da parte di Jean Michel Ferret, medico del ’98: “Non trovammo nulla”. Ma grazie alle parole sul Mondiale francese, Paclet si è guadagnato le prime pagine di tutti i quotidiani francesi; senza però essere esattamente chiaro su quello che voleva proprio dire: Zidane e Deschamps erano dopati, o no? Chi meglio di un medico può fornire una risposta definitiva? Se questa non arriva, ma ci si trincera dietro i condizionali, è probabile che sia perché non si è in cerca della verità. Ma soltanto di pubblicità