Dressgate: se il vestito bianco o blu ci dimostra il fallimento di internet (come lo sognavamo)

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Come tutti saprete, in queste ore l’internet ha dovuto applicare la sua intelligenza collettiva per dirimere una questione la cui importanza travalicava ogni confine: questo dannato vestito è bianco e oro? Blu e nero?



 



Milioni di siti web in ogni parte del mondo, spinti anche dalla viralità della faccenda, hanno dato risalto alla discussione (noi compresi): chi ironicamente, chi riportando e basta, chi invece cercando di dirimere la questione. Ma quando Buzzfeed, che aveva creato il trend, ha anche trovato la soluzione, la discussione si è portata al livello successivo: quello del cercare di comprendere come una questione di lana caprina abbia potuto diventare più importante di politica interna, politica estera, cronaca e via dicendo.

Qui c’è una bella riflessione sul tema, che coinvolge anche il mondo dell’editoria: ovviamente i siti internet – compreso questo – per sopravvivere devono generare introito. Quindi essere visitati. L’articolo riportato giudica vincitore dell’internet Buzzfeed, perché ha in un certo senso “tirato” tutti i siti – compresi quelli che si ritengono più seri e pomposi – costringendoli a parlare del tema da lui deciso. Ha cambiato l’agenda setting, direbbero gli addetti ai lavori, ha saputo imporre, a colpi di condivisioni e pagine viste, un tema “dal basso” al mondo della comunicazione mainstream.



Facciamo un passo indietro: nel 2006 uscì un libro che si chiamava Wikinomics. Proponeva un modello economico che sfruttasse le peculiarità di internet (apertura, peering, condivisione e azione di portata globale) per creare dalla connessione un valore aggiunto, quantificabile economicamente e quindi “conveniente” anche per le aziende. Wikinomics si soffermava su questo aspetto in particolare, ma poneva un tema importante che portava una speranza: quella che internet, dando la possibilità alle intelligenze di connettersi, potesse in un qualche modo accrescere la conoscenza negli ambiti in cui questa inter-connessione fosse stata sfruttata per la risoluzione di un problema qualsiasi. Spiegato facile: se ho un problema e da solo non riesco a risolverlo, avendo la possibilità di connettermi a esperti di quel problema da qualsiasi parte del mondo, sarà più probabile per me non solo riuscire a risolverlo, ma magari anche accrescere la conoscenza di tutti rispetto a quel problema.

Ecco, noi abbiamo applicato tutto questo per capire di che colore era un vestito. E a decidere di fare questo non sono stati i giornali che ne hanno parlato, ma i lettori che a milioni premiavano chi ne parlasse con le loro visite e pagine viste (come ho spiegato sopra, di questo si vive da queste parti). Non è internet a decidere ciò di cui parliamo e quello che leggiamo, ma noi. Oggi il vestito ci ha dimostrato due cose: che si può decidere davvero un tema globale dal basso. E che di solito, è sempre  – drammaticamente – una stronzata.