E lo Ior disse a Bertone: questo prestito non s’ha da fare
22/05/2014 di Tommaso Caldarelli

Il cardinale Tarcisio Bertone si era mosso già dal 2010 per far ottenere alla Lux Vide del suo amico e sodale Ettore Bernabei un prestito da 15 milioni di euro direttamente dalle casse dello Ior: e ne abbiamo parlato su queste pagine, riportando la notizia dalla fonte tedesca che l’ha per prima lanciata. Ma la banca vaticana, finché era guidata da Ettore Gotti Tedeschi, si era guardata bene dal concedere un finanziamento ad un’operazione più che avventata e ad un’azienda che, scrive Repubblica oggi citando dai verbali del Consiglio di Amministrazione della Banca, “ha un valore reale che è meno della metà” di quello che veniva presentato.
BERTONE E QUELLA SOCIETA’ DAL VALORE GONFIATO – Insomma lo Ior a guida Gotti Tedeschi si era guardato bene dall’aprire una linea di credito a favore della società dell’amico e compagno del Cardinale Tarcisio Bertone, quell’Ettore Bernabei vicino all’Opus Dei e che produceva programmi per il suo cliente unico, la Rai – come è noto, la Lux Vide è la casa di produzione di Don Matteo. Ebbene, in difficoltà finanziarie fin dal 2010, la società di produzione chiede allo Ior 15 milioni di euro di finanziamento, che per due volte cestina la richiesta: la prima volta dietro le valutazioni del Cda che abbiamo riportato più sopra, e dietro il consiglio dell’advisor Deloitte; la seconda volta nonostante “l’invito di Marco Simeon, ex direttore di Rai Vaticano” che aveva tentato di far comprare allo Ior il 25% della società. Due anni dopo, con l’uscita di scena di Gotti Tedeschi, cambia tutto.
“I SOLDI ALLA LUX VIDE? UNA FOLLIA” – Una fonte anonima all’interno dello Ior racconta a Repubblica: “Era cambiato tutto. Dopo il licenziamento di Gotti Tedeschi, per nove mesi lo Ior è stato guidato dal presidente ad interim Schmitz, ma di fatto è stato in mano al direttore generale Paolo Cipriani e al suo vice Massimo Tulli“. Sopratutto Cipriani è uomo vicino a Bertone e in effetti “in quel momento arriva l’ok all’operazione Lux Vide“. “Una follia sotto tutti i punti di vista”, dice la fonte, sopratutto per la dinamica, davvero oscura, che ha portato questi soldi in cassa: “La movie Invest, società londinese che possiede una quota rilevante di Rml“, che è a sua volta la società dei Bernabei che controlla la Lux Vide, “emette un prestito obbligazionario di 15 milioni“; ad acquistarlo è il fondo di investimento Futura, maltese, che lo cede ad un altro soggetto che fa riferimento allo Ior. Insomma, un lungo giro per far arrivare in tasca alla società di Bernabei questi denari: un lungo giro tutto da spiegare.