Ecco cosa è successo nello spogliatoio dell’Italia prima del crollo

La storia delle più importanti partite di calcio è anche una storia fatta di piccoli aneddoti, retroscena, indiscrezioni, e l’ultimo disastroso match disputato dalla nazionale italiana al Mondiale brasiliano non rappresenta in questo senso un’eccezione. Le pagine dei giornali, due giorni dopo la sconfitta degli azzurri per 1 a 0 rimediata contro l’Uruguay nella terza sfida della fase a gironi, ripercorrono ancora le liti, i gesti di incoraggiamento e altri momenti che hanno caratterizzato l’incontro, prima, durante e dopo i 90 minuti di gioco.

 

Mondiali 2014, Italia vs Uruguay(Foto da archivio LaPresse. Credit: AP / Antonio Calanni)

 

IL CONFRONTO NEGLI SPOGLIATOI – Si parla ancora di un aspro confronto tra Cesare Prandelli e Mario Balotelli, di un clima teso negli spogliatoi tra primo e secondo tempo, dei richiami dei veterani all’attaccante del Milan, di pacche sulle spalle e di rassicurazioni fatte ai meno giovani del gruppo sceso in campo. Ne parlano oggi Alessandro Bocci e Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera:

Dal duro confronto tra Prandelli e Balotelli nell’intervallo («O cambi atteggiamento o devo sostituirti. Stai zitto, basta parlare o ti buttano fuori») fino alle lacrime di Verratti dopo l’eliminazione. Dal buffetto di Buffon per incoraggiare Darmian, allo smarrimento di Marchisio che fissa incredulo il cartellino rosso. Dalle proteste, anche un po’ schifate, di Chiellini con la spalla nuda e il segno del morso di Suarez. Fino alla camminata nervosa dello stesso Prandelli sulla strada verso le dimissioni lampo, decise in un confronto con il presidente Abete, il capo delegazione Albertini e il direttore generale della Figc, Valentini: il c.t. è furioso e sente il peso del fallimento, ma tra le sue scelte l’unica che davvero non rifarebbe è puntare tutto su Balotelli. Che al fischio finale si copre gli occhi con le mani, disperato.

I CAPRICCI DI BALOTELLI – Lo spogliatoio azzurro viene descritto come luogo di manifestazione di una rabbia propositiva tra primo e secondo tempo e di una profonda frustrazione alla fine del match. Insieme a qualche parola grossa sarebbero sollevate anche sedie e bottigliette. A quanto si apprende, quando il ct ha provato a spronare il suo calciatore più difficile da gestire lui ha risposto con atteggiamento assai poco gradevole, beccandosi anche la sgridata di qualche veterano. La sostituzione di Balotelli (che nel frattempo di era già fatto ammonire per la seconda volta nel Mondiale) è dunque diventata quasi inevitabile. E l’esito della partita non ha fatto altro che rendere il clima il più teso possibile:

Nessuno si mette le mani addosso, ma tra sedie e bottigliette, volano anche parole grosse. La spaccatura tra i senatori della squadra e Balotelli è clamorosa. Prandelli sprona il numero 9 «a stare più dentro la partita». Lui bofonchia qualcosa, nervosamente. Non capisce, dice che sta giocando al meglio. De Rossi e Buffon lo riprendono davanti a tutti. Il c.t. decide per la sostituzione. Non a caso Mario è l’unico a uscire dagli spogliatoi con largo anticipo per salire sul pullman. Nel sancta sanctorum dell’Italia, tutta la squadra aspetta che Andrea Pirlo sbrighi le faccende all’antidoping per tributargli un omaggio doveroso dopo la sua ultima partita in azzurro. Balotelli viene tirato giù dal pullman da un dirigente federale e riportato nello spogliatoio: quando ripassa assieme ai compagni, Mario è senza le super cuffie e ha uno sguardo ancora più smarrito. Come uno che è stato messo al muro, senza capirci un granché.

“IMBECILLE STAI ZITTO” – E sul sito Goal.com appare anche l’insulto

I toni si alzano, Balotelli perde le staffe, volano gli “stai zitto!”, Prandelli capisce che non può rimettere in campo un giocatore che con la testa è già fuori dai Mondiali. Dentro Parolo, Mario addio, il Ct ha perso la sua scommessa e dentro di se sa già cosa lo attende in caso di fallimento. Balotelli non ci sta ancora, protesta per il cambio ed allora è Bonucci a sbottare senza più contenersi, prima che la squadra rientri in campo: “Imbecille, esci e stai zitto!”, e Mario viene spinto fuori dallo stanzone.

LE RASSICURAZIONI DEI SENATORI – Gli occhi increduli di Claudio Marchisio davanti al cartellino rosso che ci ha lasciato per mezzo secondo tempo in inferiorità numerica e il gol di testa di Godin non hanno fatto altro che completare il copione. Prima di uscire dal tunnel per l’ingresso in campo Gianluigi Buffon aveva abbracciato Leonardo Bonucci e dato un buffetto a Mattia Darmian, per sciogliere la tensione che avvolgeva la squadra. All’inizio del secondo tempo Daniele De Rossi aveva parlato al nuovo entrato Marco Parolo per rassicurarlo. Non è bastato ad allontanarci dal baratro.

 

(Foto copertina da archivio LaPresse. Credit: AP / Petr David Josek)

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