Ecco perchè ci piace l’odore di un’auto nuova
27/03/2012 di Maghdi Abo Abia
Perché l’odore di auto nuova riesce ad essere tra i più affascinanti tra quelli percepiti dall’uomo? Gizmodo prova a dare una spiegazione il più possibile esauriente.
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EFFETTO PAVLOVIANO – L’odore di plastica nuova di per sé non è nulla di trascendentale, anzi. Eppure quell’odore riesce a essere così magnetico da risultare forse più gradevole dell’aria aperta, del cioccolato, delle foglie di eucalipto. Secondo il direttore del reparto colori di Toyota Janis Ambrose Shard, l’odore di auto nuova ha un effetto pavloviano sulle persone. “Ci piace l’odore perchè ci piace la macchina”.
I COMPOSTI ORGANICI VOLANTI – “Purtroppo, continua la Shard, l’odore è dato dai composti volatili che emergono dalle plastiche lavorate del sedile, del cruscotto, degli arredi”. Come dire, c’è sempre la componente emozionale, perchè di per sé la puzza resta puzza. Bisogna anche sottolineare che i composti volatili, chiamati tecnicamente VOC, Volatile Organic Compounds, sono inquinanti e possono avere conseguenze nefaste per la salute.
SONO OVUNQUE – Inoltre questi non si trovano solo nelle auto nuove, ma praticamente si nascondono ovunque, dalle vernici alle cere per la pulizia della casa. Se sono presenti anche in elementi simili, provate a immaginare cosa significa entrare in una macchina nuova di pacca. Un altro dato a sfavore dell’odore appagante dato dai VOC è dovuto al fatto che queste particelle si liberano nell’aria a temperatura ambiente.
QUELLA STRANA APPANNATURA – E non finisce qui: a cosa è dovuto l’appannamento interno dei parabrezza delle auto nuove? Esatto, proprio dal VOC. Immaginate che quella nebbia viene respirata e si appiccica nei bronchi. Quasi fa passare la voglia di salire in macchina. “L’odore di macchina nuova, continua la Shard, non è una cosa che inseguiamo. Dal canto nostro stiamo cercando di limitare la diffusone dei VOC con delle colle particolari.
IL FUTURO – Anche altre case come la Ford hanno studiato soluzioni alternative. Potremo rinunciare alle materie plastiche, ma affidarsi a materiali d’estrazione naturale come schime a base vegetale potrebbero non rappresentare una soluzione, anche perchè questi soffrono l’umidità e corrono il rischio di rovinarsi molto presto”. In sostanza le case stanno cercando di eliminare quell’odore per evitare che i clienti respirino ancora i famigerati VOC. Sempre Toyota sta studiando delle nuovi pelli per i sedili prive di queste particelle. I produttori però sanno quanto è importante l’odore, e quindi aggiungeranno, a lavoro finito, una spruzzata d’essenza per appagare il consumatore. Del resto anche gli acquisti spesso sono una questione di naso.