Elena Ceste: quell’sms al medico di famiglia per depistare chi la cercava
31/10/2014 di Edoardo Di Gennaro
Asti: i carabinieri hanno compiuto un sopralluogo nella casa di famiglia di Elena Ceste, la donna il cui corpo è stato ritrovato otto mesi dopo la scomparsa in un canale di scolo a 800 metri dalla casa di famiglia. I militari hanno controllato la serra, (già fotografata a gennaio) e verificato se manca parte della protezione, visto che un telo di plastica simile è stato trovato vicino al luogo dove è stato rinvenuto il cadavere. Nel luogo del ritrovamento del corpo della donna la draga è arrivata a scavare fino a tre metri di profondità e le ricerche proseguono ancora.
ELENA CESTE, L’SMS AL MEDICO – Nel frattempo emergono nuovi particolari di questa vicenda, come il testo di un sms inviato in estate, a metà giugno, al medico di Famiglia di Elena Cesta, Mario Gozzelino: «Ho visto Elena quella mattina alle 8.30 era un con un uomo che l’ha trascinata per i capelli sino dentro la chiesa». I carabinieri hanno accertato che il messaggio era partito da una cabina telefonica di Salerno, più precisamente da Angri, paese d’origine del Marito di Elena, Michele Buoninconti. Le videocamere dello studio del medico avevano ripreso tempo addietro Buoninconti mentre uscito dall’auto, si era avvicinato alla targhetta con orari e numero di cellulare del medico per poi allontanarsi.
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ELENA CESTE, IL MISTERO DI “ARMANDO DIAZ” – Sono fatti e dattagli in parte già noti che però assumono un nuovo valore all’interno delle indagini. Il marito pochi giorni dopo la scomparsa aveva lanciato un attacco frontale agli amici della moglie, indicandoli con nomi e cognomi: «Restituitemi Elena, l’avete portata via ai suoi figli, ci sono tante donne in giro, perchè proprio lei?». C’era stato poi una descrizione dello stato mentale di Elena nelle ore precedenti alla sparizione: «Era molto nervosa ed esaurita, diceva che aveva commesso un errore, che degli uomini le avevano fatto fare qualcosa di male, un fotomontaggio, e che ora la perseguitavano. Diceva che si sentiva seguita, che eravamo in pericolo». Per i genitori di Elena però la donna «non era affatto depressa, ma serena come sempre». Un certo «Armando Diaz» aveva comunicato a Barbara D’Urso, nel giugno scorso: «Non controllate quel laghetto ma cercate tra chi inviava messaggi a Elena…Che volevano da una mamma, una moglie, una casalinga?» Nel mese di ottobre Elena Ceste di era confessata con un sacerdote di Costigliole. In seguito Michele lo andò a cercare per ringraziarlo. Qualche tempo dopo però ai carabinieri arrivò una missiva: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal padre, lo spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza». La calligrafia non era quella di Buoninconti, ma è lampante che la religiosità della famiglia ha un ruolo di rilievo in questa vicenda. E nel frattempo le indagini devono ripartire quasi da zero.
(Photocredit: Andrea Negro/LaPresse)