Elezioni amministrative Milano 2016: rebus centrodestra, Del Debbio rifiuta ancora
28/09/2015 di Alberto Sofia
Il centrodestra continua a corteggiarlo, in vista delle elezioni amministrative di Milano 2016. Lui insiste a dichiararsi indisponibile, almeno pubblicamente: «Mi trovo bene a fare il mio mestiere…», rivendica da settimane Paolo Del Debbio, quasi spazientito. Tentando di allontanare il pressing e le avances di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Partiti che lo vorrebbero candidato unitario per la poltrona di Palazzo Marino.
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE MILANO 2016, CENTRODESTRA PRESSA ANCORA DEL DEBBIO. MA IL GIORNALISTA SI NEGA… –
Chiaro che, nella penuria di nomi, per il centrodestra un suo ripensamento sarebbe fondamentale. Il motivo? Quando mancano otto mesi alle amministrative, Del Debbio sembra forse l’unico in grado di rappresentare un compromesso tra le ambizioni azzurre e quelle del Carroccio. Ha accompagnato i primi passi di Berlusconi in politica, che gli commissionò la scrittura del programma, ai tempi della “discesa in campo”. E adesso l’ex premier vorrebbe puntare ancora sul volto di punta di Quinta Colonna, già assessore ai tempi della giunta Albertini. Tra le ultime carte da giocare, di fronte a un partito in pieno sgretolamento, in Parlamento come nei territori. Anche perché, con la Lega che ha stravolto le gerarchie interne, Berlusconi non vorrebbe cedere un altro “pezzo di sovranità” a un candidato con chiara etichetta leghista. Il giornalista di casa Mediaset sarebbe una mediazione accettabile anche per il Carroccio di Salvini. Anche perché il segretario federale, che non ha mai negato di essere tentato dalla corsa, non può che privilegiare il piano nazionale. Studiando ormai da mesi da candidato premier.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE MILANO 2016, BERLUSCONI: «IL CANDIDATO? TRA UNA SETTIMANA…» –
Al di là dei rifiuti ripetuti, nel centrodestra sono convinti che il “no” di Del Debbio non sia ancora definitivo. E che se il volto Mediaset fosse messo alle strette, con le opportune garanzie, sarebbe complicato per il giornalista negarsi ancora. Per questo resta ancora lui il favorito. In attesa, in vista del vertice con Salvini, Silvio Berlusconi ha cercato di accelerare sui tempi per la scelta del nome: «Tra una settimana circa avremo un accordo sul candidato», ha rilanciato il Cav, ospite della scuola politica di Maria Stella Gelmini. Quasi sorprendendo gli alleati sui tempi. Tanto che lo stesso Salvini si è mostrato più cauto: «Intesa in settimana? Può darsi…», si è limitato a resplicare, confermando il vertice «a breve» con il leader azzurro. Anche da Fdi si predica cautela, rilanciando quelle primarie tanto odiate dalle parti di Arcore: «Se Berlusconi ci proponesse Del Debbio non ce ne sarebbe bisogno. Ma se il nome che viene indicato non dovesse essere subito condiviso, è chiaro che farebbe piacere allo stesso nome avere un’investitura popolare», ha rivendicato La Russa.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE MILANO 2016, GLI ALTRI NOMI DEL CENTRODESTRA –
Le alternative? Per ora scarseggiano, a dir poco. Il nome di Maurizio Lupi non è sparito, ma le chances del capogruppo di Area Popolare alla Camera sono minime, sia per la difficoltà di un accordo tra Ncd e gli ex alleati, che per le vicende che lo portarono alle dimissioni dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. C’è poi Giulio Gallera, coordinatore azzurro a Milano e sottosegretario alla Regione Lombardia, che ha già dato la sua disponibilità. Poco conosciuto, nemmeno dentro Fi però sembrano volerlo appoggiare. Tra gli outsider, c’è anche chi ha evocato la possibile corsa di Claudio De Albertis, imprenditore milanese e presidente della Triennale di Milano, eletto lo scorso luglio eletto presidente di Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili. O quella di Adriano Alessandrini, un nome evocato dal Cav stesso nelle scorse settimane. Ex sindaco di Segrate, lì dove sorge la creatura berlusconiana di Milano 2, non dispiace all’ex premier: anche perché il Cav non ha dimenticato come, dopo i suoi due mandati, il centrodestra sia riuscito a perdere il vecchio “fortino”, con le urne che hanno premiato il candidato di centrosinistra Paolo Micheli. Ma anche le possibilità di Alessandrini sono minime. Altri nomi? Al momento non sembrano emergere.
Nel rebus delle candidature, al centrodestra serve così una carta a sorpresa nel caso Del Debbio continuasse a rifiutarsi. Ma è chiaro che resta il giornalista il candidato ideale per un compromesso. Ma non solo: nel momento in cui l’ex sodale Denis Verdini gli sta sfilando parte della truppa parlamentare e dei vecchi peones, ora bollati dal Cav come «mestieranti», lo stesso Berlusconi spinge per un “non politico” come Del Debbio. Simbolo di quel “rinnovamento” sbandierato dall’ex premier per risollevare un partito in crisi d’identità e di consensi.