Elio e le Storie Tese sono come i Pooh: rimandano ancora il loro scioglimento | VIDEO
18/12/2017 di Gianmichele Laino
Ok, forse abbiamo esagerato un po’ con il titolo. Non ce ne vogliano i fan sfegatati di Elio e le Storie Tese, ma questa storia del loro addio sta un po’ sfuggendo di mano. Come, del resto, nelle migliori tradizioni degli addii. La storica band fondata da Stefano Belisari (in arte Elio) ha rimandato ancora una volta la data del suo scioglimento. Non più la fine del 2017 come annunciato una prima volta. Non più il palco di Sanremo 2018, come sottolineato all’indomani della conferma della loro partecipazione. Ora, il termine ultimo per il gruppo che canta insieme dal 1980 è stato fissato – salvo ripensamenti – al 30 giugno del 2018.
Una sorta di lascia o raddoppia che ricorda la parabola dei Pooh. Dal 2010 in poi, in seguito a diverse vicende, un altro gruppo storico della musica italiana ha iniziato a giocare con il proprio ritiro dai palcoscenici musicali. Prima l’uscita del batterista Stefano D’Orazio, poi l’annuncio dello scioglimento, poi una prima reunion nel 2015 (con tanto di rientro in formazione del figliol prodigo Riccardo Fogli), infine il concerto d’addio il 30 dicembre del 2016.
È proprio vera, quindi, la sindrome del lungo addio in campo musicale, di quel saluto interminabile dettato un po’ dalla nostalgia e un po’ dal marketing che spinge i vari componenti del gruppo a fare il grande annuncio definitivo, salvo poi renderlo meno amaro per i propri fan con una serie di iniziative collettive. Il più delle volte presentate come «ultime volte» che tanto ultime non sono.
Anche Elio e le Storie Tese sembrano lasciare le porte aperte a una prospettiva del genere. Nel loro video per Repubblica TV, infatti, i componenti della band de La terra dei Cachi, di Fossi Figo, di Cara ti amo e di tanti altri successi hanno annunciato: «Il Forum di Assago a Milano era troppo piccolo per ospitare il concerto del nostro addio. Entro il 30 giugno, invece, dovremmo riuscire a soddisfare tutte le richieste. Se poi uno sceicco ci pagasse dieci milioni di euro per un concerto, beh potremmo farlo. Oppure, potremmo valutare di costituire una tribute band di Elio e le Storie Tese, perché i pezzi ci vengono benissimo».