Emanuele Insinna: il capo della sicurezza Telecom che si suicida

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Si è lanciato dal tetto dell'azienda, lo dicono depresso per problemi familiari

Emanuele Insinna aveva 54 anni e da 15 lavorava in Telecom. Oggi si è lanciato dall’ottavo piano del palazzo della Compagnia a Parco de Medici, alla periferia di Roma.



LA MORTE, QUESTA MATTINA – Fonti aziendali hanno sottolineato al Corriere che era un dirigente stimato e che, nell’ultimo periodo avrebbe avuto problemi di carattere familiare a causa dei quali era depresso. Il suo corpo è stato trovato oggi da un dipendente della compagnia telefonica, che ha subito chiamato i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione Insinna si sarebbe lanciato dall’ultimo piano del palazzo Telecom, a Parco de Medici, intorno alle 11 di giovedì mattina.



LE COINCIDENZE INQUETANTI – Manager di punta della compagnia, capo della sicurezza e ai tempo collaboratore di Giuliano Tavaroli, l’ex responsabile della security Telecom, la divisione divenuta famoso per lo scandalo del dossieraggio illegale pra­ticato dal 1997 al dicembre 2004 nei confronti di dipendenti come di soggetti estranei all’azienda, dotato di un bilancio di oltre 30 milioni di euro.

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IL BISOGNO DI CHIAREZZA – Alle indagini il compito di chiarire se e quanto il gesto sia stato genuino e quali i motivi che lo hanno innescato e chiarire quindi se si sia trattato di un dramma privato o se invece si tratti di qualcosa di più di una coincidenza e Insinna non sia stato spinto alla morte da circostanze che hanno pesanti risvolti penali.