Emiliano Liuzzi è morto nella notte. Giornalista e firma del Fatto quotidiano Liuzzi è mancato all’improvviso questa notte. Livornese, Emiliano aveva cominciato la sua carriera proprio al Tirreno, come fotoreporter e come giornalista, prima di andare a dirigere il Corriere di Livorno, il giornale fondato dal calciatore Cristiano Lucarelli nel 2007. Per anni ha seguito da cronista il Movimento 5 Stelle diventando uno dei massimi esperti. Figlio di Livio Liuzzi, ex condirettore del Tirreno, Emiliano Liuzzi si è sentito male nella notte tra martedì e mercoledì 6 aprile. Nella notte il tragico malore. Lascia due figli. In tanti ricordano il giornalista su Twitter.
Dopo il master di giornalismo alla Columbia University di New York, nel 1995 Emiliano Liuzzi diventa giornalista professionista. Nato come cronista di nera e giudiziaria per il Corriere delle Alpi di Belluno e per l’Alto Adige di Bolzano approda nel 1997 al quotidiano Il Tirreno, chiamato dalla direttrice Sandra Bonsanti. Nel 2006 fonda e dirige per due anni e mezzo il Corriere di Livorno. Liuzzi ha scritto anche per L’Espresso, Panorama e Diario. Nel 2009 iniziò a collaborare con Il Fatto Quotidiano, dove due anni dopo diventò responsabile della pagina locale dell’Emilia Romagna. A Roma dal 2013 ha partecipato alla nascita del Fatto del Lunedì. Qui sotto alcuni suoi articoli, tra i più celebri sul Movimento 5 stelle.
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Nel 2002 Emiliano vinse la prima edizione del premio Indro Montanelli curato dall’Ordine dei giornalisti della Toscana. Suo è il libro Giochi non proibiti, edito da Imprimatur sul fenomeno slot machine e sale scommesse in Italia. In Giochi Proibiti il giornalista ricostruisce il giro di affari del “gioco legalizzato” che, con la crisi economica, ha raggiunto cifre da brivido.
Anche il Fatto Quotidiano ricorda Emiliano
Ai suoi famigliari l’abbraccio commosso di tutti i colleghi del Fatto.
I ricordi continuano in rete